Campitiello, "Salute e Famiglia preparano progetto di legge". Circa 4mila quelli crioconservati in Italia
Dare dei genitori agli embrioni attualmente crioconservati ed abbandonati nelle cliniche per la procreazione assistita. Il progetto sembra ora diventare più concreto: il ministero della Salute e il ministero della Famiglia stanno infatti lavorando ad un progetto di legge per l'adozione degli embrioni crioconservati. La conferma arriva dalla direttrice del dipartimento della prevenzione del Ministero della Salute, Mariarosaria Campitiello: "È un grande atto di solidarietà che lo stato fa per le coppie. Al momento, ci sono tavoli tecnici che stanno lavorando", ha affermato in occasione dell'evento organizzato da Agenas per la Giornata nazionale della salute della donna. Dare dunque una speranza di diventare genitori a tante coppie attraverso l'adozione di questi embrioni è l'obiettivo, insieme a quello di garantire un futuro a questi embrioni abbandonati. Secondo gli ultimi dati disponibili e resi noti ufficialmente - relativi al censimento svolto dal registro sulla Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell'Istituto superiore di sanità nel 2011, con dati rivisti al 2016 - in Italia sono 3.862 gli embrioni crioconservati nei centri di procreazione assistita e 'ufficialmente' abbandonati. Di questi, però, non si conosce quanti siano quelli non impiantati perchè affetti da gravi patologie e che potrebbero dunque anche essere donati alla ricerca se cadesse il divieto in tal senso previsto dalla Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.
Secondo il decreto del ministro della Salute del 2004, sono definiti in stato di abbandono gli embrioni crioconservati per i quali il centro che effettua tecniche di procreazione assistita acquisisce la rinuncia scritta al futuro impianto degli embrioni da parte della coppia di genitori o della singola donna, ma anche gli embrioni per i quali è documentata la reale impossibilità per almeno un anno a rintracciare la coppia o la donna che ha disposto la crioconservazione.
Questo rappresenta una fortissima limitazione per il progresso scientifico e, da un punto di vista etico, sminuisce il valore di questi embrioni, destinati a rimanere inutilizzati, negando il diritto di genitorialità a delle coppie che potrebbero così realizzare il loro sogno". Le parole di Campitiello e Meloni, che ha parlato di 3 milioni e mezzo di euro per realizzare campagne di informazione sui test di riserva ovarica, "sono dei segnali forti che fanno pensare che per la prima volta qualcosa si stia davvero muovendo e che l'Italia abbia davvero voglia di superare il gap che si è creato con il resto del mondo sul tema della fertilità e della prevenzione", conclude.
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