Eletti i vertici nazionali delle 18 professioni sanitarie per il quadriennio 2025-2029
Si sono concluse in queste ore le operazioni di insediamento delle Commissioni di albo nazionali neo elette della Fno Tsrm e Pstrp. Organi di rappresentanza nazionale delle professioni sanitarie, come previsto dalla legge 3 del 2018, le Commissioni di albo nazionali sono state rinnovate, durante la tornata elettorale, che si è svolta, nei giorni 15, 16 e 17 marzo 2025, in cui sono stati eletti anche i componenti del Comitato centrale e del Collegio dei Revisori della Federazione nazionale.
Le Commissioni di albo svolgono un ruolo fondamentale nella tutela e nello sviluppo delle professioni sanitarie.
Il Presidente della Fno Tsrm e Pstrp, Diego Catania, esprime soddisfazione per i risultati ottenuti e augura alle neo elette Commissioni buon lavoro e una proficua collaborazione con il Comitato centrale: «Il nostro impegno è volto a valorizzare sempre più i professionisti iscritti ai nostri Ordini, pertanto collaboreremo con le Commissioni di albo nazionali, affinché le nostre professioni siano protagoniste delle politiche sanitarie del Paese, affinché il loro apporto qualificato contribuisca all’evoluzione del Sistema sanitario nazionale».
La composizione dettagliata di ciascuna Commissione è disponibile sul sito ufficiale della Fno Tsrm e Pstrp (https://www.tsrm-pstrp.org/wp-content/uploads/2025/03/Commissioni-di-albo-nazionali-FNO-TSRM-e-PSTRP-2025-2029.pdf).
Di seguito i Presidenti delle Commissioni di albo nazionali neoelette:
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
"Le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione soffrono di una scarsa attrattività, dovuta a prospettive professionali limitate e a opportunità lavorative non adeguate"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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