La SIMEU rende noto che, sabato 14 dicembre, ha eletto il suo nuovo Presidente nazionale rinnovando anche tutte le cariche societarie per il triennio 2025-2027
Il nuovo presidente nazionale SIMEU è il dott. Alessandro Riccardi, nominato in occasione della prima riunione del neoeletto Consiglio Direttivo Nazionale della Società Scientifica, risultato delle elezioni avvenute nello scorso novembre. Il dott. Riccardi, laureato a Genova lavora a Pietra Ligure dal 1° febbraio di quest’anno e sostituisce nella carica il dott. Fabio De Iaco, Presidente uscente che entrerà di diritto nell’Ufficio di Presidenza del prossimo triennio come Past President.
Dell’Ufficio di Presidenza nazionale sono stati assegnati anche gli altri incarichi gestionali e rappresentativi: Vicepresidente della società è il dott. Mario Guarino (Napoli), Segretario il dott. Mirko Di Capua (Bergamo), Tesoriere il dott. Giovanni Noto (Ragusa) Coordinatore area infermieristica la dott.
"L’impegno condiviso del nuovo gruppo di lavoro è di rafforzare ulteriormente il ruolo scientifico di SIMEU in tutti gli aspetti dell’emergenza urgenza. In un momento molto difficile in cui è necessario evidenziare il ruolo fondamentale di tutti i professionisti, medici ed infermieri, in ambito ospedaliero e preospedaliero come specialisti unici in una medicina di servizio quale è la MEU è importante per noi rinsaldare un legame costruttivo e di lavoro per innovare e costruire nuovi scenari di valorizzazione per tutti i nostri colleghi" la prima dichiarazione del Presidente neoeletto.
Cavaliere: "Non possiamo che ringraziare il ministro Schillaci, il sottosegretario Gemmato e gli uffici ministeriali per la loro azione rapida e incisiva, che ha portato al ritiro dell’emendamento in questione"
"Il rispetto delle linee guida che, a causa delle condizioni del paziente, si rivelino inadeguate al caso, così suggerendo altra terapia secondo buona prassi medica, non esonerano il sanitario da colpa grave in caso di morte"
Nella sanità pubblica la presenza femminile è cresciuta costantemente negli anni, al punto che 2 terzi dei lavoratori del settore oggi sono donne, ma non a tutti i livelli
"Un comportamento che non solo è ingiusto, ma mina seriamente il principio della presunzione di innocenza”
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