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Il cuore ha un mini-cervello che regola il battito

Cardiologia Redazione DottNet | 08/12/2024 15:43

La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve alla ricerca condotta dallo svedese Karolinska Institutet e dall'americana Columbia University

 Il cuore ha un mini-cervello, un vero e proprio sistema nervoso che regola il battito. E' stato individuato nel pesce zebra, un animale tra i più usati nei laboratori di ricerca e che presenta forti somiglianze con l’uomo per quanto riguarda frequenza e funzione cardiaca. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve alla ricerca condotta dallo svedese Karolinska Institutet e dall'americana Columbia University.

Lo studio mette in discussione l’attuale visione relativa al controllo del battito cardiaco e potrebbe aprire la strada a future terapie per disturbi come le aritmie. Per molto tempo si è pensato che il cuore fosse controllato esclusivamente dal sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni generalmente al di fuori del controllo volontario, come la respirazione o la mobilità intestinale.

 Finora, dunque, la rete neurale del cuore, incorporata nella parete di quest’organo, è stata considerata una struttura molto semplice la cui unica funzione era trasmettere i segnali ricevuti dal cervello. Ora però i ricercatori coordinati da Konstantinos Ampatzis, del dipartimento di Neuroscienze del Karolinska Institutet, combinando metodi diversi, sono riusciti a ottenere la mappa, la composizione, l’organizzazione e la funzione dei neuroni cardiaci, rivelando capacità molto più avanzate.

“Siamo rimasti sorpresi nel vedere quanto sia complesso il sistema nervoso all'interno del cuore: questo mini-cervello ha un ruolo chiave nel mantenimento e nel controllo del battito cardiaco”, osserva Ampatzis. “Ora continueremo a studiare come il cervello del cuore interagisce con il cervello vero e proprio per regolare le funzioni cardiache in diverse condizioni, come esercizio fisicostress malattia Il nostro obiettivo – aggiunge – è identificare nuovi bersagli terapeutici, esaminando come le interruzioni nella rete neurale del cuore contribuiscono a diversi disturbi cardiaci”.

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