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Congedo di paternità, il 73% dei padri lo usa ma è troppo breve

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/11/2024 13:58

Iss, "necessità di misure che consentano la condivisione ruoli"

 Il 73% dei padri italiani usa il congedo di paternità anche se è ritenuto troppo breve per il 90% delle coppie che non è d'accordo con la divisione tradizionale dei ruoli familiari, sia di cura che domestici. Sono i primi risultati di un progetto europeo, 4e-parent, coordinato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) con l'obiettivo di promuovere la paternità accudente, i cui dati verranno presentati il 28 novembre all'Iss nel corso del convegno "Essere padri, prendersi cura - 4e-parent". Nel dettaglio, per il 69% delle madri e per il 72% dei padri, il congedo di paternità dovrebbe durare di più e le madri avrebbero bisogno di un periodo più prolungato per l'allattamento. Riguardo il congedo parentale, invece, ovvero l'astensione facoltativa dal lavoro concessa a entrambi i genitori, ne usufruisce solo il 20,4% dei padri.

"Il fatto che più di 7 padri su 10 utilizzino il congedo di paternità è un segnale di una tendenza alla condivisione della genitorialità che rappresenta un chiaro indicatore di un cambiamento culturale in atto", spiega Rocco Bellantone (nella foto), Presidente dell'Iss". Dall'indagine sono emerse differenze regionali e di istruzione: i padri del Sud Italia, per esempio, quelli con livelli di scolarizzazione più bassi e quelli con una maggiore aderenza della divisione tradizionale dei ruoli familiari è meno probabile usufruiscano del congedo di paternità.
La maggior parte dei genitori, soprattutto le madri, ritiene che congedi più lunghi e meglio retribuiti incentivino il loro utilizzo, rispondendo anche a esigenze specifiche come l'allattamento fino ai 6 mesi e oltre. "Le famiglie hanno grande necessità di misure che consentano la condivisione del ruolo di cura e della gestione domestica. Gli attuali congedi sono insufficienti e ci auguriamo che già da questa finanziaria sia possibile mettere in atto misure correttive, in particolare estendere ad almeno tutto il primo mese di vita il congedo paterno, attualmente di soli 10 giorni", dichiara Angela Giusti Prima Ricercatrice del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute dell'Iss e Coordinatrice del progetto. Un secondo studio, realizzato da Csb - Centro per la salute del bambino onlus di Trieste, coinvolgendo 1023 dipendenti di 6 imprese del Nord-Italia, ha poi evidenziato che nel privato solo il 45% dei padri usa il congedo di paternità, mentre il 33% non sa di poterlo utilizzare. In generale, la probabilità di ricorrere al congedo parentale aumenta con orari di lavoro lunghi e un/a responsabile comprensivo/a. Al contrario, diminuisce se le politiche aziendali, i servizi territoriali e i loro orari sono ritenuti adeguati, così come in presenza di un'organizzazione del lavoro per obiettivi.

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