Canali Minisiti ECM

Servizio sanitario, solo 13 Regioni promosse sui Lea: al top Emilia Romagna, Toscana e Trento. Veneto eccellente

Sanità pubblica Redazione DottNet | 15/07/2024 18:54

Schillaci: Ampi margini di miglioramento, dal 2024 gli indicatori core salgono a 25

Nell'anno 2022 sono soltanto 13 le Regioni che hanno raggiunto la sufficienza nella capacità di garantire pienamente ai cittadini i livelli essenziali di assistenza (clicca qui per scaricare il documento completo): Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata. È il dato saliente che emerge dall'analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia, lo strumento attraverso cui viene misurata la qualità e l'appropriatezza delle cure fornite ai cittadini, presentato al ministero della Salute. Dalle vaccinazioni alle cure ospedaliere, passando per i tempi di attesa, il sistema misura 88 indicatori, attribuendo a ciascuno di essi un punteggio da 0 a 100, in cui 60 rappresenta la soglia di sufficienza.

Il monitoraggio riscontra miglioramenti nel sistema ospedaliero. Tutte le Regioni, salvo la Valle d'Aosta, raggiungono un punteggio sufficiente con un valore massimo (98,35) raggiunto dalla P.

A. di Trento, seguito da Emilia-Romagna (93,50) e Toscana (92,32). Maggiori criticità, invece, nell'area della Prevenzione, che monitora attività come le vaccinazioni, gli screening oncologici o gli stili di vita. In tal caso non raggiungono la sufficienza Valle d'Aosta, P.A. Bolzano, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna. Nell'area distrettuale, invece, che misura soprattutto la qualità dell'assistenza sul territorio, sono insufficienti Valle d'Aosta, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna. Tra i singoli indicatori, resta molto da fare nel campo delle vaccinazioni. Le coperture sono sostanzialmente stabili e solo 5 Regioni (Lombardia, P.A. Trento, Veneto, Emilia Romagna, Campania) hanno un punteggio pieno. Va peggio sugli screening oncologici: solo 3 Regioni (P.A. Trento, Veneto, Emilia Romagna) raggiungono il 100, con 7 Regioni, tutte al Centro-Sud, sotto la soglia della sufficienza.

 Una valutazione basata sul Nuovo sistema di garanzia (Nsg), architettura di 88 indicatori - 16 per la prevenzione e la sanità pubblica, 33 per l’assistenza distrettuale e 24 per quella ospedaliera, 4 di contesto per la stima del bisogno sanitario, 1 di equità sociale e 10 per il monitoraggio e la valutazione di 6 percorsi diagnostico-terapeutici – che quest’anno per la prima volta dopo l’istituzione nel 2019 esce dalla sperimentazione (prorogata durante gli anni del Covid) e fa scattare - per le Regioni promosse dal Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Lea sul solo pacchetto dei 22 indicatori “core” che può includere a rotazione anche le voci “no core” - l’accesso alla quota integrativa del Fondo sanitario nazionale.

«Il Comitato Lea aggiornerà annualmente il pacchetto di indicatori “core” che costituiscono lo strumento di punta per la premialità del finanziamento integrativo del Ssn legata alla verifica dell’assistenza erogata - ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci -. A partire dal 2024 il numero di indicatori core passerà da 22 a 25 per rendere il sistema sempre più efficace e puntuale nella valutazione. Il Nsg rappresenta uno strumento per verificare la capacità delle Regioni di garantire il diritto alla tutela della salute dei cittadini e per indirizzare la programmazione sanitaria, per aumentare qualità ed efficacia del Ssn. I dati ci dicono che c’è ancora molto da lavorare sugli screening oncologici, caratterizzati ancora da alta variabilità regionale, sugli stili di vita, sui tempi d’attesa per le prestazioni ambulatoriali e sugli alti tassi di ospedalizzazioni. Su questo fronte abbiamo messo in campo misure importanti tra cui i provvedimenti per abbattere le liste d’attesa e potenziare le reti di assistenza territoriale e ospedaliera che stiamo portando avanti nell’ambito del Pnrr. Stiamo affrontando sfide che erano in sospeso da anni e lo stiamo facendo attraverso un confronto ampio e aperto con tutti gli stakeholder», ha concluso Schillaci.

«Nel 2022 c’è un miglioramento ed è il segno della vera uscita dal Covid - dichiara il Dg della Programmazione sanitaria Americo Cicchetti -: è il primo anno in cui il sistema è realmente vigente e cogente per le Regioni e vediamo un miglioramento rispetto ai precedenti due anni in cui l’Nsg era sperimentale. C’è stato un progressivo recupero e questo vale mediamente per tutte le Regioni. Per esempio sulla parte ospedaliera non abbiamo realtà al di sotto della soglia. Prevenzione e territorio invece sono quelli che crescono meno: del resto sull’ospedale abbiamo individuato da tempo con il Dm 70 degli standard molto rigidi, che anche se criticati in definitiva hanno portato a una disciplina. Laddove invece degli standard mancano, come sui vaccini per gli adulti in cui ogni Regione fa da sé, le performance calano. Sul territorio, dove gli standard sono stati fatti nel 2022 con il Dm 77, c’è ancora da attendere».

Ma vediamo i dettagli. Complessivamente, con performance in generale miglioramento, nel 2022 raggiungono la sufficienza superando la soglia dei 60 punti le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Pa di Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata. Bocciata in tutte e tre le macro aree la Valle d’Aosta. Mentre Calabria, Sicilia e Sardegna sono sotto la sufficienza nelle due macro aree della prevenzione e del distretto. Infine, si legge nel report sui Lea 2022, Bolzano, Abruzzo e Molise vanno sotto i 60 punti nell’area della prevenzione.  Tra le zone più “grigie”, per la prevenzione spiccano le coperture vaccinali nei bambini (al di sotto dei valori ottimali nella maggior parte delle Regioni) e la copertura delle attività di controllo degli alimenti, critica in Campania e Valle d’Aosta e in peggioramento in diverse Regioni. “Critico” al Sud l’indicatore sintetico sugli stili di vita (in lieve peggioramento medio rispetto al 2021), ma restano stabili - e non è una buona notizia perché si attestano su coperture mediamente inferiori al 50% - i tassi di copertura per gli screening oncologici con dati decisamente critici al Sud.

Nella macro area distretto, l’indicatore dei ricoveri prevenibili per complicanze del diabete, della Bpco e dello scompenso cardiaco ha invece un punteggio positivo in tutte le Regioni, proxy della capacità del sistema sanitario di cogliere in modo appropriato i bisogni sanitari e di prendere in carico i pazienti cronici. Critico al Sud e Isole l’indicatore sulla tempestività di risposta del sistema di emergenza-urgenza e performance del 118, ma il dato è in generale miglioramento. In peggioramento i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali in 11 Regioni, mentre aumenta ovunque il consumo di antibiotici (dato-sentinella della iper prescrizione), con valori più alti in Campania (oltre 7.100 dosi definite giornaliere) per mille abitanti e Abruzzo (circa 6.900 DDD per mille abitanti). In tema di assistenza domiciliare, i punteggi sotto soglia interessano Calabria, F.V. Giulia e Valle d’Aosta. Migliora però, stando al report, l’indicatore sintetico relativo all’assistenza agli anziani non autosufficienti in Rsa, anche se con valori estremamente eterogenei e con gradiente Nord-Sud. In miglioramento (ma c’è la sufficienza solo in 8 Regioni) anche il dato dei deceduti per tumore assistiti dalla Rete delle cure palliative.

Per l’ospedale, crescono i tassi come riportato anche dagli ultimi dati Sdo ma non si raggiungono i livelli pre Covid. Da tempo per questo indicatore tutte le Regioni raggiungono i punteggi massimi. Qualche dettaglio: in lieve miglioramento la proporzione di inteventi per tumore maligno del seno eseguiti in reparti con oltre 135 operazioni l’anno (ma Bolzano è sotto-soglia); stabile l’indicatore di appropriatezza del setting assistenziale. I dati negativi: 10 Regioni peggiorano e 9 si piazzano sotto soglia (da Molise, Calabria e Sardegna i valori più inadeguati) per la percentuale di over 65 operati per frattura del collo del femore entro le 48 ore in regime ordinario; mentre per i cesarei si conferma il gradiente Nord-Sud e nelle strutture con oltre mille parti annui si assiste a un peggioramento del dato in 14 Regioni.

Commenti

I Correlati

Le oltre 150 strutture del network Bollino Rosa offriranno gratuitamente visite specialistiche ed esami diagnostici, eventi e colloqui, info point e distribuzione di materiale informativo

1.577 sono per Anestesia e Rianimazione. Pubblicato il decreto

Grazie alla telemedicina, poi sarà la volta di Como e Cosenza, con forti risparmi per il Servizio sanitario

Racca: “Occorre ascoltare aspirazioni e motivazioni dei giovani farmacisti di oggi. Solo così potremo porre la basi per una farmacia che sappia essere moderna anche domani”

Ti potrebbero interessare

Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso

I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri

Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"

"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"

Ultime News

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Le oltre 150 strutture del network Bollino Rosa offriranno gratuitamente visite specialistiche ed esami diagnostici, eventi e colloqui, info point e distribuzione di materiale informativo

Nei prossimi giorni si insedierà il nuovo Consiglio che provvederà a eleggere le cariche istituzionali per il quadriennio 2025 – 2028

"In Italia il tasso di riduzione della mortalità per neoplasia alla mammella è superiore alla media europea”