Si è svolta a Milano, nella splendida cornice dello spazio BASE, dal 30 maggio al 01 giugno, la XXII edizione del Congresso Nazionale SICOA. Il titolo che gli organizzatori hanno scelto come leitmotiv dell’evento è già un programma: Cambiare i paradigmi della salute cardiovascolare tra innovazione e sostenibilità.
“La salute cardiovascolare passa necessariamente attraverso il cambiamento e SICOA ha scelto di essere ambasciatrice di questa trasformazione, di scendere in campo con consapevolezza, responsabilità, coerenza e prevenzione, in un’epoca in cui la coscienza ambientale e i temi di One Health sono al centro del dibattito scientifico mondiale”, così dà il benvenuto ai partecipanti la dott.ssa Laura Adelaide Dalla Vecchia, presidente della società scientifica organizzatrice.
Hanno partecipato ai saluti istituzionali il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, Guido Bertolaso, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, la dott.
Nelle tavole rotonde di apertura della cerimonia inaugurale sono intervenuti società scientifiche, associazioni di pazienti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Nel corso della prima tavola sono emersi già i temi fulcro dell’evento, come la prevenzione, la centralità della formazione continua, la responsabilizzazione del paziente e l’importanza dell’innovazione, con un cenno alla telemedicina.
Ha aperto la prima tavola rotonda, parlando di prevenzione cardiovascolare, il prof. Ciro Indolfi, Presidente della Federazione italiana di Cardiologia (FIC) e Presidente Uscente della SIC: “Per ridurre davvero la mortalità cardiovascolare, al di là dei progressi della scienza, è necessario intervenire sulla prevenzione” afferma Indolfi, “occorre organizzare un piano strategico di salute cardiovascolare a livello nazionale, che preveda ad esempio interventi di screening obbligatori sul territorio e campagne di sensibilizzazione sul tema.”
Sempre in merito al topic della prevenzione, è intervenuto il dott. Fabrizio Oliva, Presidente ANMCO, che ha ricordato il ruolo fondamentale del Medico di Medicina Generale nella prevenzione primaria e l’importanza della collaborazione con lo specialista.
Il dott. Raffaele Griffo, Responsabile scientifico di ITACARE-P, ha parlato poi degli strumenti e dei programmi in atto per ridurre il rischio cardiovascolare: attività didattiche, culturali, documenti di consenso e nuove linee guida.
Il dott. Giovanni Battista Zito, Presidente ARCA, affronta più nello specifico il tema della responsabilizzazione del paziente, che, sostiene, “dovrebbe essere sensibilizzato dal medico sull’importanza dell’adesione al trattamento e coinvolto più attivamente nella cura di se stesso.”
Secondo il dott. Domenico Gabrielli, Presidente della Fondazione per il Tuo cuore, è fondamentale investire sui giovani, con attività e programmi educativi nelle scuole, per lavorare sull’impostazione di un corretto stile di vita sin da subito, migliorando così l’approccio alla prevenzione cardiovascolare.
La dott.ssa Antonella Moreo, Segretario e Coordinatore SIECVI, ha sottolineato i progressi che si sono avuti negli ultimi anni nel campo della diagnostica cardiologica per immagini, grazie alle moderne innovazioni tecnologiche, che hanno rivoluzionato il trattamento e l’approccio agli interventi.
Al termine della prima tavola rotonda il dott. Antonio D’Onofrio, Presidente AIAC e il prof. Antonio Vittorino Gaddi, Presidente SIT, hanno parlato rispettivamente di obbligo di formazione continua e futuro della telemedicina, strumento che, per essere utile, a detta di Gaddi “dovrà incontrare e soddisfare i bisogni del medico e del paziente”.
Nel corso della seconda tavola rotonda si è parlato invece, principalmente, del bisogno di networking e interdisciplinarietà tra tutte le figure professionali che ruotano attorno al paziente, quindi non solo specialisti, ma anche infermieri, fisioterapisti, farmacisti, medici territoriali e caregiver. In merito sono intervenuti il prof. Alessandro Palmarini, Vicepresidente Nazionale di GIEC, il dott. Andrea Spampinato, Presidente Nazionale ANCE, il dott. Alfonso Galati, Presidente AICPR e il dott. Pietro Mantovano, Presidente AAEE.
La dott.ssa Maria Antonietta Nosenzo, Membro del Consiglio Direttivo della Fondazione ONDA, ha parlato poi della medicina di genere specifica e ha detto: “L’ottica di genere applica alla medicina il principio di diversità tra generi, per garantire a tutti, uomini e donne, il miglior approccio clinico-diagnostico-terapeutico in funzione della specificità”.
La dott.ssa Renata Zancanella, rappresentante dei malati per la Lombardia per l'associazione AMIP, ha poi posto l’accento sull’importanza di una medicina basata non solo sulle evidenze scientifiche ma anche e soprattutto su quelle narrative: “la storia clinica del paziente non può essere solo l’anamnesi che fa il medico. Il percepito del paziente, i suoi sentimenti e la sua visione della malattia devono integrare e accompagnare il quadro clinico”.
Quasi a chiusura della cerimonia inaugurale, la dott.ssa Simonetta Jucker, Medico Volontario dell’Associazione NAGA, interviene sul tema degli stranieri e raccomanda di non tralasciare la cura e la gestione di queste categorie, con particolare attenzione agli stranieri irregolari, a cui è riconosciuto e garantito il diritto all’accesso alle cure. Jucker ricorda che, grazie al codice STP, possono essere prestate, allo straniero irregolare, tutte le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti ed essenziali.
Infine il prof. Francesco Gabbrielli, Responsabile per la Ricerca e Sviluppo per l’attività clinica in telemedicina di AGENAS, ha affrontato un tema attuale come quello dell'evoluzione dei servizi di sanità digitale a livello nazionale.
Ad accompagnare lo svolgimento delle due tavole rotonde, lo spettacolo di live-painting dell’artista Hello Marte, ispirato ai temi della discussione. Il concept realizzato è un’opera d’arte unica che parla di cuore e di scienza con un linguaggio moderno e immediato, quello della street-art e dei murales: un cardiologo e un paziente, volutamente non identificati nel genere, dialogano, si confrontano e si raccontano. Sullo sfondo, la città di Milano.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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