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Fand, bene il Governo sulle liste d'attesa. Adesso accordo con le Regioni

Diabetologia Redazione DottNet | 07/06/2024 11:44

Benini: "Solo con la piena collaborazione di tutte le parti si potrà fare fronte a questa criticità annosa del nostro sistema che rappresenta, ad oggi, un forte ostacolo al pieno esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini"

«I due provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri  in materia di contrasto alle liste d’attesa in sanità rappresentano un passo significativo che va nella buona direzione di supportare le persone con diabete e, in generale, le persone con malattie croniche», dichiara il Presidente Fand – Associazione Italiana Diabetici, Emilio Augusto Benini, «Quella delle liste d’attesa è una delle più grandi emergenze del nostro sistema sanitario, per di più aggravatasi in conseguenza della recente esperienza del Covid, ed è importante che da parte del Governo ci sia stato questo segnale di presa in carico del problema».

«A nome della Fand e di tutte le persone con diabete che vi aderiscono, esprimo quindi plauso per questo intervento da parte del Governo che sicuramente va nella direzione di supporto alle tante persone con malattie che comportano complicanze e comorbidità», aggiunge il Presidente Benini. «Ora l’auspicio è che, affinché questo piano si possa implementare, si trovi la condizione di accordo con tutte le Regioni affinché quanto previsto venga applicato in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Il nostro appello come organizzazione di pazienti è che il Governo sappia individuare gli strumenti che, nel rispetto delle loro competenze, facilitino le Regioni nell’attuazione di quanto previsto, incentivando quanto più possibile l’adesione e la fattiva realizzazione delle misure che possano contrastare l’emergenza liste d’attesa. Solo con la piena collaborazione di tutte le parti, infatti, si potrà fare fronte a questa criticità annosa del nostro sistema che rappresenta, ad oggi, un forte ostacolo al pieno esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini, e ancora di più da parte di quelli più fragili, come le persone con diabete e con malattie croniche».

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