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Meloni, in arrivo il provvedimento per le visite sabato e domenica. Liste d'attesa: sanzioni ai dirigenti che non le ridurranno

Sanità pubblica Redazione DottNet | 02/06/2024 15:29

Schillaci: Più dignità per medici specializzandi, verifiche per revisione contratto

"Nei prossimi giorni faremo un altro provvedimento per costruire un meccanismo nazionale di monitoraggio delle liste d'attesa, che non esiste. Vuol dire avere possibilità di intervenire in maniera puntuali. E ci saranno soluzioni per effettuare visite e prestazioni sanitarie, che si faranno anche sabato e domenica, abolire il tetto di spesa per l'assunzione dei medici, coinvolgere più gli specializzandi, sanzionare i dirigenti sanitari che non dovessero rispettare gli obiettivi di riduzione delle liste d'attesa, premiandoli se invece lo fanno". Lo ha detto Giorgia Meloni, premier e leader di FdI, dal palco della chiusura della campagna elettorale per le Europee del suo partito.

L’ipotesi di trasformare il decreto in un disegno di legge si fa sempre più concreta nelle ultime ore perché non si sarebbe sciolto il nodo più importante: quello delle coperture, ferme sembra a circa 200-300 milioni, quando ne servirebbero molti di più.

Era stata la stessa Meloni a metterci la faccia: «Ci metteremo i soldi perché il tema è importante». Ma già dalle bozze circolate nei giorni scorsi  era emerso il problema: nel testo del decreto oltre a mancare proprio l’articolo con le coperture era evidente anche che diverse misure si sarebbero dovute finanziare attingendo al Fondo sanitario (le risorse cioè stanziate per la Sanità e già più che contate). A pesare su questa scelta anche lo stop del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di fronte alla pioggia di decreti legge presentati o in cantiere. Anche se nel caso delle liste d’attesa il motivo dell’urgenza sarebbe anche stato giustificato.

La trasformazione in Ddl significherà innanzitutto tempi più lunghi in Parlamento e il rischio concreto che molte misure si annacquino. Tra gli interventi più importanti allo studio ci sono il superamento del tetto di spesa sulle assunzioni del personale e la possibilità di ricorrere di più alla sanità privata accreditata per garantire nei tempi previsti almeno il 90% delle prestazioni sanitarie prescritte ai cittadini. Ma anche l’aumento del tetto di spesa per acquistare le cure dai privati: oltre 1,3 miliardi in tre anni (246 milioni in più quest’anno, 492 milioni nel 2025 e oltre 600 milioni a regime dal 2026. Tra le misure per le quali trovare le coperture c’è anche quella di un sostanzioso sconto fiscale sugli straordinari destinati alle liste d’attesa di medici e infermieri.

«Ci sono delle normali interlocuzioni in essere» con il Mef prima di promulgare un provvedimento. «È evidente che laddove ci sono degli impatti economici questi impatti vanno validati, però ripeto sono in interlocuzioni tecniche, non politiche che poi vedranno la validazione»: così il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. «Se ci sono delle interlocuzioni non è confermato», che il provvedimento arrivi sul tavolo del governo la prossima settimana ha quindi aggiunto senza soffermarsi sui costi stimati: «Non diamo i numeri, c’è un tema che è quello dell’abbattimento delle liste d’attesa e ci sono delle soluzioni che si mettono in campo. Gli strumenti possono essere quelli della decretazione che come sapete hanno cogenza immediata e quindi nell’arco di 60 giorni poi convertiti in legge, oppure il disegno di legge veloce» preparato dal Governo «che ha quindi una compartecipazione anche del Parlamento e magari una compensazione di quelle che sono eventuali criticità economiche ma anche politiche».

Un capitolo a parte va aperto per gli specializzandi. Nei giorni scorsi il Ministro Schillaci ha spiegato come sarà rivalutata e impiegata la categoria, dopo la presentazione del sondaggio Anaao: "Stiamo facendo approfondimenti e verifiche per valutare la possibilità di modificare l'attuale natura del contratto di formazione medico specialistica in un contratto di formazione lavoro anche per rendere più attrattive tutte quelle specializzazioni che oggi hanno purtroppo alte percentuali ci contratti non assegnati o rinunce. Una revisione per superare le criticità rilevate, migliorare le retribuzioni e che tenga conto dell'aumentato costo della vita ma soprattutto del contributo che i nostri giovani danno e vorranno dare al Ssn. Si tratta di riconoscere una maggiore dignità".

"Noi abbiamo scelto di investire sugli specializzandi e di mandare a casa i gettonisti. Con il decreto 'Bollette' e con il decreto Pnrr abbiamo iniziato a rimuovere una serie di ostacoli che non hanno certo favorito le assunzioni dei professionisti in formazione nelle nostre strutture sanitarie. Abbiamo scelto di rimuovere limiti temporali e di spesa e abbiamo incentivato le opportunità di inserimento di questi giovani che hanno competenze e formazione che dobbiamo valorizzare e non deprimere. Mi riferisco in particolare alla possibilità che viene data agli specializzandi vincitori di concorso di poter completare la specializzazione nella struttura nella quale hanno preso servizio con contratto a tempo determinato per tutta la durata della specializzazione, con un’assunzione poi a tempo indeterminato al conseguimento del titolo di specialisti", ha proseguito il Ministro.

"Così come abbiamo abolito il limite pari al 50% della spesa sostenuta nel 2009, per assumere medici e professionisti sanitari e sociosanitari con contratti a tempo determinato - ha aggiunto  Schillaci- Il Servizio sanitario ha bisogno di questo straordinario capitale umano che rappresentano i medici in formazione e non di limiti, vincoli e ostacoli. E a questo proposito consentitemi un commento riguardo alla survey che presentate oggi. Non vi nascondo che è per me motivo di ottimismo e di maggiore fiducia nel futuro, apprendere che il 65% degli intervistati intende partecipare ad una procedura concorsuale pubblica durante il percorso di specializzazione. Quest’adesione rappresenta un’ulteriore conferma che la strada intrapresa è quella giusta e che i provvedimenti adottati inizieranno presto a dare risultati concreti, in attesa di rimuovere il tetto alla spesa del personale che da quasi venti anni grava pesantemente sulla nostra sanità pubblica".

"Ovviamente ai giovani che desiderano partecipare ai concorsi vanno date possibilità concrete, avviando procedure concorsuali in tempi brevi per dare già nei prossimi mesi una boccata di ossigeno ai nostri ospedali che spesso per mancanza di personale faticano a garantire l’erogazione delle cure - ha precisato il ministro della Salute - Sarebbe irrealistico pensare di poter risolvere in un anno e mezzo tutte le criticità che abbiamo ereditato, a partire dalla disaffezione del personale sanitario verso la sanità pubblica. E penso in particolare alla scarsa attrattività di quelle discipline che sempre più spesso sono disertate per l’eccessivo carico di lavoro determinato dalla carenza di personale che non consente orari di lavoro sostenibili". "Noi la sanità pubblica la vogliamo rendere più attrattiva e vogliamo continuare a valorizzare il ruolo cruciale che i medici in formazione specialistica hanno dato prova di rivestire all’interno del Servizio sanitario nazionale", ha concluso Schillaci.


 

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