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Classifica mondiale degli scienziati in medicina, ecco i primi cento italiani

Professione Redazione DottNet | 27/05/2024 19:14

Da Mantovani, sul gradino più alto del ranking nazionale e 63esimo al mondo, a Franceschi la prima donna: come si arriva in cima

Vanta 230.160 citazioni, 1.761 pubblicazioni e un H-index - indicatore di qualità della produzione scientifica - nel suo campo pari a 220. L'immunologo Alberto Mantovani (nella foto) continua ad essere saldo portabandiera della ricerca italiana, riconosciuto a livello internazionale da vari ranking che valutano le performance degli scienziati. L'ultima classifica globale a incoronarlo primo tra i top scientist in forze in istituzioni del Belpaese è quella stilata e diffusa in questi giorni dalla piattaforma Research.com, realtà che conduce diverse analisi di questo tipo e valuta anche le migliori università.

Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente alla Humanitas University, è 63esimo nel ranking mondiale dei 'Best Medicine Scientists', i migliori scienziati del settore medicina, e primo a livello nazionale. Si tratta di una classifica che è alla sua terza edizione e combina dati da più fonti, tra cui OpenAlex e CrossRef. Allargando il focus anche agli italiani all'estero, il più alto in classifica in assoluto è l'oncologo Carlo Maria Croce, in forze all'Ohio State University, 35esimo al mondo (con un H-index nella sua disciplina pari a 241, 264.424 citazioni e 1.524 pubblicazioni).

Secondo nel ranking italiano e 92esimo a livello mondiale è Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, che vanta un H-index nella sua disciplina di 206, e un 'tesoretto' di 250.108 citazioni e 1.611 pubblicazioni. Prima donna italiana nella classifica mondiale - al 186esimo posto - è Silvia Franceschi del Cro (Centro di riferimento oncologico) di Aviano, con un H-index di settore pari a 189, 158.243 citazioni e 1.458 pubblicazioni scientifiche. Franceschi è quinta in Italia.

Nella classifica dei top scientist in medicina, il primo in forze in un'istituzione del Sud risulta essere Vincenzo Di Marzo, del network del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), di base a Pozzuoli. Per lui il 633esimo posto a livello mondiale e il 15esimo in Italia con un H-index di settore pari a 157, 90.762 citazioni e 848 pubblicazioni.

Per quanto riguarda le affiliazioni scientifiche, l'istituto con il maggior numero di ricercatori di punta in Italia è l'Università degli Studi di Milano con 75 scienziati affiliati presenti nella nostra classifica di Medicina. Segue l'Istituto per le ricerche farmacologiche Mario Negri con 46 studiosi. Al terzo posto si colloca l'Università di Trieste con 43 scienziati. Studiosi di spicco presenti in Italia sono associati a Heart Care Foundation, Centro Ricerche ANMCO, Firenze, Istituto per lo Studio e la Prevenzione dei Tumori (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica), Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Brescia, Università di Padova, Università di Verona, Università di Torino, Istituto Europeo di Oncologia.

Remuzzi: "Uno dei segreti lavorare coi giovani"

Essere ai primi posti fra gli scienziati italiani più quotati a livello mondiale in medicina  fa "molto piacere". Il segreto per riuscirci e mantenere per così tanto tempo alti livelli nella ricerca scientifica? Più di uno, assicura Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, che in classifica è secondo a livello nazionale e 92esimo nel mondo: "Tanto lavoro, una buona dose di fortuna, circondarti di collaboratori più bravi di te - elenca all'Adnkronos Salute - e soprattutto lavorare con i giovani. Io ogni giorno imparo tanto dai ragazzi giovani", assicura evidenziando l'importanza dello scambio intergenerazionale per il progresso della scienza in generale.

A monte di tutto questo, però, c'è l'etica del lavoro. "Io ho sempre lavorato tantissimo - racconta Remuzzi - lavoravo anche in aereo nei voli intercontinentali di decine di ore, non perché ero bravo, ma perché così non mi annoiavo. Quindi direi che la prima regola è lavorare sempre. La seconda è essere fortunati". Sembrerà strano, ma questa è "una cosa fondamentale", garantisce lo scienziato. "C'era un mio amico che, ovviamente estremizzando, diceva: meglio un chirurgo fortunato che un chirurgo bravo. Forse non è così, però un po' è vero - sorride Remuzzi - Quanto alla terza regola, secondo me è appunto scegliersi dei collaboratori che si ritengono anche più bravi di se stessi. E' quello che ho sempre cercato di fare".

E infine i giovani, forze e menti fresche. "Se tu lavori con dei ragazzi che scegli perché sono bravi e motivati, impari tantissimo", evidenzia il medico. E' molto importante per Remuzzi questo concetto del 'brainstorming' fra senior e junior, l'aprirsi alle nuove leve perché continuino anche a prendersi cura di ciò che si è costruito. "Dobbiamo sapere - sottolinea - che abbiamo dei ragazzi meravigliosi in Italia. Per quanto riguarda i clinici, sono meravigliosi quelli che sono usciti dal test di Medicina che pure io ho tanto criticato, ma che è stato capace per qualche ragione misteriosa di far emergere dei professionisti bravissimi. Circondarsi di questi ragazzi meravigliosi, soprattutto in campo clinico, è fondamentale".

Franceschi: "Serve coraggio e altruismo"

Secondo Silvia Franceschi, direttore scientifico del Centro di riferimento oncologico (Cro) Irccs di Aviano, coraggio di partire, ma anche di tornare. Altruismo nel condividere i risultati degli studi e le pubblicazioni, fiducia nei giovani, scarsa attrazione per il potere e molta passione per la ricerca e la cura dei lavori sono gli elementi su cui si costruisce una carriera da ricercatrice al top delle classifiche internazionali. Franceschi è la prima donna tra gli italiani presenti, quinta tra i connazionali e 186esima tra tutti gli scienziati del mondo. Dei suoi 50 anni di ricerca, ricchi di 1.458 pubblicazioni e 158.243 citazioni - spiega all'Adnkronos Salute - 25 li ha trascorsi all'estero. E ci tiene a non essere chiamata professoressa: "Non ho mai lavorato nelle università, sempre in enti di ricerca, i meccanismi di ingresso all'università non fanno per me".

Medico, specializzata in ginecologia e statistica sanitaria e con un Master in epidemiologia all'Imperial Cancer Research Fund di Oxford (Regno Unito), Franceschi, esperta internazionale di epidemiologia oncologica, ha contribuito alla comprensione del ruolo del Papillomavirus umano nel tumore del collo dell'utero, dell'ano e dell'orofaringe. "Molto presto nella mia carriera - racconta - mi sono appassionata all'epidemiologia dei tumori. E sin da quando ero all'università ho cercato di fare ricerca, all'inizio all'Istituto Mario Negri, poi ad Oxford, poi all'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, per poi rientrare nel 2018 in Italia al Cro. Racconto tutto questo per dire che la prima chiave della mia produttività scientifica è di essere stata molto 'mobile' e di non essermi mai 'impigrita' rispetto alla possibilità di ampliare la mia capacità di comprensione dei dati in altri Paesi".

Il secondo elemento per spiegare il gran numero di pubblicazioni, continua, "credo sia nel fatto che serve amare scrivere e anche riscrivere, perché un articolo per diventare citabile richiede cura, precisione e qualità. E poi bisogna essere altruisti, lavorare con tanti giovani e lasciare loro il primo nome sui lavori perché sono loro che devono farsi le ossa, non più io. Tutto questo 'disegna' il modo giusto di pubblicare, a mio avviso. Negli ultimi anni, nel nostro Paese ci si è resi conto dell'importanza delle pubblicazioni e questo purtroppo ha portato a una voglia improvvisa e un po' superficiale di pubblicare. Cresce nel mondo il numero di pubblicazioni, ma non la loro accuratezza e qualità. Le riviste si sono moltiplicate e ci sono anche situazioni quasi di mercato", evidenzia Franceschi.

I primi cento in Italia

1

Alberto Mantovani

Università Humanitas, Italia

2

Giuseppe Remuzzi

Istituto per le Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Italia

3

Douglas F. Easton

Università di Trieste, Italia

4

Carlo La Vecchia

Università degli Studi di Milano, Italia

5

Silvia Franceschi

Centro di Riferimento Oncologico, Italia

6

Giuseppe Mancia

Università di Milano-Bicocca, Italia

7

Peter J. Schwartz

Istituto Auxologico Italiano, Italia

8

Antonio Colombo

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

9

Silvia G. Priori

Università di Pavia, Italia

10

Aldo P. Maggioni

Fondazione per la Cura del Cuore, Centro Ricerche ANMCO, Firenze, Italia

11

Ele Ferrannini

Università di Pisa, Italia

12

Massimo Filippi

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

13

Domenico Palli

Istituto per lo Studio e la Prevenzione del Cancro (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica), Italia

14

Eva Negri

Università di Bologna, Italia

15

Vincenzo Di Marzo

Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Italia

16

Rosario Tumino

Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, Italia

17

Lorenzo Moretta

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Italia

18

Francesco Montorsi

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

19

Giuseppe Viale

Università degli Studi di Milano, Italia

20

Luigi Tavazzi

Università di Ferrara, Italia

21

Salvatore Panico

Università di Napoli Federico II, Italia

22

Pier Mannuccio Mannucci

Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Italia

23

Alessandro Moretta

Università di Genova, Italia

24

Claudio Franceschi

Università di Bologna, Italia

25

Gianfranco Parati

Università di Milano-Bicocca, Italia

26

Patrick Maisonneuve

Istituto Europeo di Oncologia, Italia

27

Giorgio Bernardi

Università di Roma Tor Vergata, Italia

28

Alberto Zanchetti

Università degli Studi di Milano, Italia

29

Aron Goldhirsch

Istituto Europeo di Oncologia, Italia

30

Gaetano Thiene

Università di Padova, Italia

31

Mario Cazzola

Università di Roma Tor Vergata, Italia

32

Annamaria Colao

Università di Napoli Federico II, Italia

33

Claudio Ronco

Università di Padova, Italia

34

Stefano Pileri

Istituto Europeo di Oncologia, Italia

35

Marco Metra

Università degli studi di Brescia, Italia

36

Franco Locatelli

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

37

Aldo Pinchera

Università di Pisa, Italia

38

Michele Baccarani

Università di Bologna, Italia

39

Leonardo M. Fabbri

Università di Ferrara, Italia

40

Paolo Maria Rossini

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

41

Sergio Romagnani

Università di Firenze, Italia

42

Massimo Zeviani

Università di Padova, Italia

43

GiuseppeLippi

Università di Verona, Italia

44

Gianni Tognoni

Università degli Studi di Milano, Italia

45

Luigi Naldini

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

46

Claudio Bassi

Università di Verona, Italia

47

Mario Cazzola

Università di Pavia, Italia

48

Giovanni Martinelli

Università di Bologna, Italia

49

Marco Bianchi

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

50

Carlotta Sacerdote

Università di Torino, Italia

51

Umberto Veronesi

Istituto Europeo di Oncologia, Italia

52

Andrea Biondi

Università di Milano-Bicocca, Italia

53

Silvio Danese

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

54

Giovanni Gasbarrini

Università di Bologna, Italia

55

Salvatore Cuzzocrea

Università di Messina, Italia

56

Franco Berrino

Istituto Superiore di Sanità, Italia

57

Alessandro Rambaldi

Università degli Studi di Milano, Italia

58

Gaetano Lombardi

Università di Napoli Federico II, Italia

59

Paolo Calabresi

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

60

Giovanni Scambia

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

61

Antonio Gasbarrini

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

62

Cristina Basso

Università di Padova, Italia

63

Mario Maggi

Università di Firenze, Italia

64

Attilio Maseri

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

65

Brunangelo Falini

Università di Perugia, Italia

66

Benedetto Vitiello

Università di Torino, Italia

67

Domenico Ribatti

Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Italia

68

Filippo Crea

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

69

Armando Santoro

Università Humanitas, Italia

70

Giampaolo Merlini

Università di Pavia, Italia

71

Francesco Locatelli

Università di Pavia, Italia

72

Claudio Cobelli

Università di Padova, Italia

73

Gianluca Gaidano

Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, Italia

74

Paolo Prandoni

Università di Padova, Italia

75

Fortunato Ciardiello

Università della Campania "Luigi Vanvitelli", Italia

76

Pier Luigi Zinzani

Università di Bologna, Italia

77

Vittorio Krogh

Università di Napoli Federico II, Italia

78

Antonio Palumbo

Università di Torino, Italia

79

Wim JG Oyen

Università Humanitas, Italia

80

Giuseppe Saglio

Università di Torino, Italia

81

Dario Giugliano

Università della Campania "Luigi Vanvitelli", Italia

82

Massimo F.Piepoli

Scuola Superiore Sant'Anna, Italia

83

Giancarlo Agnelli

Università di Perugia, Italia

84

Mario Raviglione

Università degli Studi di Milano, Italia

85

Michele Cavo

Università di Bologna, Italia

86

Giovanni Camussi

Università di Torino, Italia

87

Enrico Bertini

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Italia

88

Renzo Guerrini

Università di Firenze, Italia

89

Alfredo Fusco

Università di Napoli Federico II, Italia

90

Alberico L. Catapano

Università degli Studi di Milano, Italia

91

Domenico Corrado

Università di Padova, Italia

92

Mario Plebani

Università di Padova, Italia

93

Massimo Falconi

Università Vita-Salute San Raffaele, Italia

94

Roberto Bernabei

Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia

95

Ezio Ghigo

Università di Torino, Italia

96

Ettore Beghi

Istituto per le Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Italia

97

Francesco Landi

Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Italia

98

Maurizio Cutolo

Università di Genova, Italia

99

Franco Mandelli

Università La Sapienza di Roma, Italia

100

Emilio Perucca

Università di Pavia, Italia

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