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AstraZeneca ritira il suo vaccino Covid in tutto il mondo: allo studio un nuovo prodotto mRna

Aziende Redazione DottNet | 08/05/2024 21:42

L'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale

AstraZeneca ha dichiarato di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. Lo riporta il Guardian, giornale britannico. L'azienda farmaceutica ha aggiunto che procederà al ritiro delle autorizzazioni all'immissione in commercio del Vaxzevria in Europa. AstraZeneca giustifica la sua decisione parlando di una "eccedenza di vaccini aggiornati disponibili". Ma anche perché c’è anche la volontà di puntare su un nuovo vaccino a mRna contro il Covid. L’azienda sta infatti sviluppando il “Covid mRna VLP vaccine”, un nuovo prodotto a base di mRna, quindi più facilmente adattabile alle nuove varianti, attualmente in Fase I. La Casa farmaceutica anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale. L'ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, secondo i media britannici.

 L’ annuncio segue la recente decisione della società farmaceutica di marzo 2024 di ritirare volontariamente l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea, ovvero l’approvazione alla commercializzazione di un medicinale negli Stati membri.

Il 7 maggio l’Agenzia europea per i medicinali ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso. AstraZeneca - riporta ancora il giornale britannico - ha affermato che la decisione è stata presa perché ora è disponibile una varietà di vaccini più recenti che sono stati adattati per colpire le varianti di Covid-19. Ciò aveva portato a un calo della domanda del vaccino AstraZeneca, che non viene più prodotto né fornito. "Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo» del vaccino Vaxzevria «sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale", sottolinea AstraZeneca in una dichiarazione riportata dal quotidiano britannico 'Telegraph'. "I nostri sforzi - evidenzia il gruppo - sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente ritenuti una componente chiave» che ha contribuito a «porre fine alla pandemia» di Covid. Ora lavoreremo con le autorità regolatorie e i nostri partner per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo".Il Guardian ricorda infine come, sebbene il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, comportava il rischio di un effetto collaterale raro ma grave, noto come trombosi con trombocitopenia o TTS.

 La rara sindrome si è verificata in circa due o tre persone su 100mila vaccinate con il vaccino Vaxzevria. I coaguli di sangue individuati riguardavano casi rari: circa 20 milioni di persone nel Regno Unito e nello Spazio economico europeo (EEA) avevano ricevuto il vaccino al 16 marzo di quell’anno e l’EMA aveva esaminato solo 7 casi di coaguli di sangue in più vasi sanguigni (coagulazione intravascolare disseminata, DIC) e 18 casi di trombosi cerebrale dei seni venosi (Cvst). Il 14 aprile 2021 il Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell’EMA aveva poi aggiunto nel foglio illustrativo del vaccino Vaxveria di Astrazeneca la TTS come un nuovo possibile effetto collaterale «molto raro, potenzialmente grave», che può riguardare fino a 1 persona su 10mila. Alcuni mesi dopo, nel settembre 2021, come ripercorre Facta, in un comunicato stampa la società farmaceutica aveva scritto che "sono stati segnalati casi di trombosi con trombocitopenia (TTS) in un piccolo numero di persone. La diagnosi precoce consente un trattamento adeguato di questi eventi e non vi è alcun aumento del rischio di TTS alla seconda dose, rispetto ai tassi previsti nella popolazione generale". A livello sanitario, quindi, l’affermazione di Astrazeneca al tribunale non rappresenta una novità, in quanto la TTS era già elencata tra le rare possibili reazioni avverse del vaccino. Il vaccino è stato oggetto di una causa intentata a Londra dai parenti di cittadini britannici morti per coaguli del sangue che appaiono collegati al prodotto AstraZeneca: «Può causare un rarissimo effetto collaterale, con complicazioni potenzialmente fatali», avevano spiegato a fine aprile i legali in aula.

 Nel periodo più buio della pandemia di Covid, Antonio Metastasio ha partecipato alla sperimentazione del vaccino AstraZeneca. "E lo rifarei anche oggi, pur consapevole dei rischi che ci sono" ha sottolineato con l'ANSA il medico umbro che vive in Inghilterra dopo che l'azienda ha avviato il ritiro mondiale del prodotto e procederà al ritiro delle autorizzazioni all'immissione in commercio del Vaxzevria in Europa. AstraZeneca giustifica la sua decisione parlando di una "eccedenza di vaccini aggiornati disponibili" ma a fine aprile ha ammesso per la prima volta nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino può causare trombosi come raro effetto collaterale.

Metastasio partecipò alla sperimentazione "in doppio cieco", senza cioè sapere se gli fosse stato iniettato il vaccino sperimentale o un placebo come poi effettivamente risultò. "E' importante ricordarsi l'epoca" ha sottolineato il geriatra e psichiatra originario di Terni che con la famiglia vive e lavora a Cambridge. "C'erano tanti morti - ha aggiunto - ed era importante sviluppare un vaccino. Quindi sì, lo rifarei pur sapendo il rischio che c'è per il vaccino e per tanti altri farmaci (non ne esistono a rischio zero). E' importante ricordare che all'epoca, AstraZeneca fu l'unico messo sul mercato a prezzo di costo".

"Non sono sconvolto dalle ultime notizie - ha detto ancora Metastasio - perché molti farmaci possono avere effetti collaterali simili a quelli del vaccino. E' comunque importante fare chiarezza sul numero dei casi che ci sono stati e compararli con quelli di prodotti meno controversi". "Del Covid ora non si parla più - ha ricordato Metastasio - ma io ricordo bene quel periodo con i figli chiusi in casa con il lockdown e la perdita di socialità. Speriamo che non ci siano più altre epidemie ma temo che potranno verificarsi, magari di altri virus. E' quindi fondamentale avere vaccini sempre più efficaci e per produrli serve la sperimentazione".

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