In Lazio e in Liguria i casi più rilevanti. Controlli anche nel Foggiano
Da un lato i pazienti che chiedono farmaci (a volte anche inutili), dall'altro la scure delle Asl che si abbate sui medici di famiglia che prescrivono troppi farmaci. E così alla fine a farne le spese, in tutti i sensi, sono i medici di medicina generale costretti a mettere mano al portafogli. E' successo nei giorni scorsi nel Lazio dove 16 i medici di medicina generale su 192 sono stati sanzionati con multe che vanno da un minimo di 524,02 euro a un massimo di 5.253,77. È di quasi 38mila euro la somma richiesta per “recupero del costo del farmaco indebitamente prescritto” perché “oltre i militi consentiti”, in base a un provvedimento della Regione Lazio risalente al gennaio del 2020.
Il provvedimento riguarda soltanto una quindicina di medici che sono considerati iperprescrittori o altospendenti che, però, avranno tutto il diritto di difendersi. I camici bianchi coinvolti hanno ricevuto il report dove sono state analizzate le voci nel dettaglio e a ognuno è stato consegnato un riepilogo dettagliato con i codici fiscali dei pazienti ai quali avevano prescritto in eccesso farmaci per 140 euro l'anno, al posto dei 125 pattuiti inizialmente.
Stesso copione anche in Liguria: la spesa farmaceutica convenzionata di Asl2 nel corso del 2023 ha registrato un netto aumento: sono stati 94 i medici che avevano riportato una spesa pro-capite superiore a quella media regionale ( 46 nel Distretto Savonese, 15 nel Distretto delle Bormide, 15 nel Distretto. Finalese, 18 nel Distretto Albenganese). E' di giorni fa l'ultimatum che il presidente Toti avrebbe lanciato ai direttori delle Asl per fare quadrare i conti che si collega a quello dell'appropriatezza di prescrizioni, esami e visite più volte invocata da Alisa. Periodicamente l'Asl monitora la spesa farmaceutica dei medici di medicina genarle (Mmg). Uno strumento messo a disposizione dei medici è il sistema Medicodigitale, un motore di ricerca usato dalla farmaceutica territoriale che permette al medico di vedere come va il suo andamento prescrittivo. Nel corso del 2023, sono state convocate e condotte cinque istruttorie estensive a nove medici di medicina generale ritenuti "ad elevato scostamento da media Asl (anno 2022) da parte della Commissione Appropriatezza" (in base alla deliberazione del direttore generale 1039/22).
In queste convocazioni viene prima spiegata ai medici convocati la procedura per rilevare le irregolarità riscontrate nelle prescrizioni dal punto di vista della spesa farmaceutica (iper-prescrizioni e prescrizioni fuori indicazioni) e dal punto di vista della tutela della salute. Ogni 3 mesi vengono inoltre messi a disposizione del medico sulla piattaforma Medicodigitale i report personali relativi alla spesa farmaceutica convenzionata.
Il discorso non cambia nel Foggiano, dove alcuni medici di famiglia hanno ricevuto dagli uffici dell’Asl di Foggia richieste di rimborso dai 4500 sino ai 6mila euro per aver prescritto a carico del servizio sanitario nazionale alcuni farmaci a pazienti in uscita dall’ospedale dopo la richiesta dello specialista ospedaliero che non ne aveva disponibilità nella struttura. Medicinali, però, che secondo l’azienda sanitaria, gli assistiti avrebbero dovuto pagare di tasca propria perché fuori dalle prescrizioni dell’Aifa.
Di Silverio: "Dopo 15 anni di costanti disinvestimenti nella Sanità pubblica si danno ai medici 14 euro in più al mese". Schillaci: “Personale viene da decenni di turni massacranti e burnout”
I pazienti trattati hanno perso in media il 15,7% del peso corporeo rispetto al 2,2% di chi assumeva un placebo. Inoltre, migliora i sintomi di insufficienza cardiaca, questo include una riduzione delle limitazioni fisiche
Lo afferma uno studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Allergy and Clinical Immunology e sul Journal of Allergy and Clinical Immunology
Senza DRG, i pazienti non hanno accesso a farmaci e monitoraggio
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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