Lo studio ha coinvolto esperti dell’Università Cattolica, campus di Roma e Policlinico Gemelli
Scoperto uno dei meccanismi di resistenza alle terapie da parte del tumore del pancreas. Lo fa mettendo in atto un ‘rimescolamento genetico favorevole’, come dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine, coordinato da Claudio Sette (nella foto), Ordinario di Anatomia Umana dell’Università Cattolica e Direttore della “Organoids Facility” presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs. “Abbiamo scoperto un meccanismo basato sulla regolazione degli Rna messaggeri che contribuisce alla resistenza alla chemioterapia – spiega Sette - esistono già dei farmaci ad Rna, usati con altre indicazioni mediche, per contrastare questo tipo di regolazione, che potrebbero dunque essere sviluppati anche come agenti antitumorali con test ad hoc sui pazienti resistenti”.
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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