La novità è particolarmente appetibile per i liberi professionisti più giovani o con un volume d’affari non eccessivo, e si sta quindi diffondendo a macchia d’olio fra medici ed odontoiatri.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 32/E del 5 dicembre 2023, fornisce i chiarimenti interpretativi sulle modifiche apportate dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197 (cd. Legge di bilancio 2023), concernenti le condizioni di accesso, permanenza e cessazione dal regime forfetario. Non c’è bisogno di aggiungere che questo regime fiscale è particolarmente appetibile soprattutto per i liberi professionisti più giovani o con un volume d’affari non eccessivo, e si sta quindi diffondendo a macchia d’olio fra medici ed odontoiatri.
Per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 54, della legge di bilancio 2023, in particolare:
In risposta ad uno specifico quesito, l’Agenzia precisa, fra l’altro, che il contribuente che nel 2024 consegue ricavi o percepisce compensi entro gli 85.000 euro, può, sussistendone gli ulteriori presupposti, rientrare nel regime forfetario a partire dal 2025, ancorché nel 2023 abbia superato il limite di 100.000 euro. Viene altresì illustrato che il limite di 100.000 euro per la fuoriuscita dal regime non va parametrato in corso d’anno (ad esempio, se già nei primi tre mesi ho fatturato oltre 50.000 euro), ma va preso in considerazione soltanto quando viene concretamente superato.
Infine, secondo l’Agenzia, il soggetto che nel 2021 abbia optato per la contabilità ordinaria può, a partire dal 1° gennaio 2023, applicare il regime forfetario qualora il volume di ricavi o compensi percepiti nel 2022 sia pari o inferiore alla soglia di 85.000 euro, come modificata dall’articolo 1, comma 54, lettera a), della legge n. 197 del 2022 (ovviamente ricorrendo anche gli altri requisiti), senza necessità di osservare il vincolo triennale di permanenza nel regime ordinario.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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