La risposta di Massimo Garavaglia, fisico, e Rossana Garavaglia, laureata in medicina e Chirurgia al comunicato stampa di Medici per l'Ambiente
Gentile Direttore
Il 2 novembre 2023, Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE Italia esprime un forte dissenso all’aumento delle esposizioni ai campi elettromagnetici e pubblica sul suo sito un comunicato stampa (1).
Scopo di questo post è valutare criticamente il contenuto del comunicato stampa di ISDE Italia e la bibliografia citata. Il post è scritto a quattro mani da Massimo Garavaglia, fisico, e Rossana Garavaglia, laureata in medicina e Chirurgia. Si precisa inoltre che a quattro mani, nel 2020, abbiamo scritto la monografia “Comuni che odiano le onde” (2), documento che già contiene molte risposte al comunicato stampa di ISDE.
Riportiamo il testo del comunicato stampa ISDE, mentre i nostri commenti saranno alla fine di esso segnalati da lettere dell’alfabeto che nel testo saranno tra parentesi. Tra parentesi quadre troverete la bibliografia originale del comunicato stampa, mentre tra parentesi tonde la numerazione della bibliografia di questo post.
“L’attuale Governo, cedendo alle pressioni del mondo delle telecomunicazioni, il 27 ottobre u.s. ha approvato un emendamento, all’interno del ddl Concorrenza discusso presso la Commissione Industria del Senato, con l’intento di aumentate le soglie elettromagnetiche per la popolazione nella banda delle radiofrequenze/microonde. Si passerebbe, dagli attuali 6 V/m a 15 V/m, un valore di campo elettrico che non trova alcun riscontro scientifico (A), ma solo ragioni di natura economica.
Avevamo già assistito ad una prima erosione del Principio di Precauzione nel 2012 con il decreto sviluppo del governo Monti: da allora il tetto di 6 V/m non è più riferito ad una media su 6 minuti in un qualsiasi momento della giornata, ma ad una media, del tutto arbitraria e priva di fondamento scientifico, di 24 ore (B). In tal modo, unendo i bassi valori riscontrati di notte, quando non ci sono utenti attivi, con i valori diurni, mediamente più alti quando molti usano il cellulare, si trovano spesso valori superiori a 6 V/m nelle abitazioni, nelle scuole ed in genere nei luoghi a lunga permanenza.
Tale scelta non ha tenuto conto del parere contrario espresso dal sistema delle Agenzie ambientali nel quale si segnalava come conseguenza di questa modifica normativa “…l’aumento dei valori di campo elettrico, con possibile superamento, per periodi di tempo limitati, del valore di attenzione di 6 V/m, nelle aree fortemente antropizzate maggiormente prossime agli impianti e nei momenti della giornata in cui le emissioni delle SRB sono più elevate…". Giudizio condiviso dal Ministero della Salute che in una nota del novembre 2012 scriveva "… l’introduzione del criterio di media delle 24 ore condurrebbe di fatto a un incremento dei livelli medi di esposizione …"[1]”. (C).
Con il recente emendamento, durante la giornata, potremo assistere a picchi di campo elettrico anche dell’ordine di 60 V/m. In una pagina del sito ARPA FVG, che spiace constatare oggi non più esistente[2], si leggeva …le Agenzie per l’ambiente operanti in Italia ritengono che, senza entrare in considerazioni di tipo sanitario, la realizzazione del 5G possa avvenire anche con il mantenimento degli attuali limiti di legge, attraverso la definizione di criteri progettuali efficienti, come, ad esempio, il corretto dimensionamento e posizionamento degli impianti sul territorio. (D).
Attraverso un’attenta pianificazione ed una corretta configurazione delle antenne, è possibile raggiungere gli stessi obiettivi di digitalizzazione anche con la normativa attuale. Non esiste alcuna ragione tecnica per aumentare le soglie ambientali delle radiofrequenze/microonde per la popolazione[3],[4]. (E).
Il nodo principale, che sta a cuore agli operatori tlc, è il paventato esborso (circa 4 miliardi di euro) per la realizzazione di nuove infrastrutture o l’adattamento (reingegnerizzazione) di quelle esistenti, al fine ospitare le tecnologie di nuova generazione, qualora non si addivenga all’aumento dei limiti[5], ignorando le conseguenze sanitarie. (F).
Le evidenze scientifiche indipendenti[6],[7],[8],[9], prive di conflitti di interesse, annoverano migliaia di pubblicazioni in cui si evidenziano importanti criticità che vanno ben al di là degli effetti termici acuti e a breve termine. Nella vita quotidiana prevalgono gli effetti cronici: un aumento dei parametri di esposizione comporterebbe un incremento del rischio delle patologie associate allo stress ossidativo e alla riduzione della fertilità maschile e femminile, delle patologie neurodegenerative e tumorali nonché dei casi di elettrosensibilità. (G).
Sul piano etico non è possibile fare ulteriori passi indietro sul Principio di Precauzione: va rifiutata e contrastata con gli strumenti della scienza ogni ipotesi normativa che, per favorire determinati portatori di interesse, vada a mettere a rischio la salute delle persone. _________________________
Qui finisce il comunicato stampa ed ecco i commenti al testo.
(A) ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti - International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) è un organismo scientifico indipendente riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Esso fornisce pareri e indirizzi in materia di protezione della salute. Nel marzo 2020, ha pubblicato le sue linee guida aggiornate sull'esposizione a campi elettromagnetici nell'intervallo di frequenza compreso tra 100 kHz e 300 GHz, aggiornando quelle precedenti del 1998 e indicando, per il campo elettrico, un valore limite di 61, 20 e 40 V/m (Volt al metro) a seconda del campo di frequenza (3,6).
I limiti stabiliti nelle linee guida dell'ICNIRP sono il risultato dell'analisi della letteratura scientifica disponibile fino a settembre 2019 e dell'applicazione del principio di precauzione (si veda punto C).
Infatti a pag. 487 del documento ICNIRP 2020 (3) si legge: “È importante notare che l'ICNIRP utilizza solo soglie operative per stabilire restrizioni dove queste sono più basse (più conservative) rispetto a quelle che, nell'ambito della letteratura sulle radiofrequenze, abbiano dimostrato di arrecare danni alla salute, o dove la letteratura sulle radiofrequenze non fornisca prove sufficienti per dedurre una soglia di effetto avverso sulla salute. Ai fini della determinazione delle soglie, vengono prese in considerazione prove di effetti avversi sulla salute derivanti da tutte le esposizioni a campi elettromagnetici a radiofrequenza, comprese quelle definite come "a basso livello" e "non termiche", e anche quelle in cui i meccanismi non sono stati chiariti. Allo stesso modo, poiché non vi sono prove che campi elettromagnetici a radiofrequenza continui (ad esempio, sinusoidali) e discontinui (ad esempio, pulsati) producano effetti biologici diversi (Kowalczuk et al. 2010; Juutilainen et al. 2011), non è stata fatta alcuna distinzione teorica tra questi tipi di esposizione (tutte le esposizioni sono state considerate empiricamente in termini di eventuali effetti avversi sulla salute)”. Al contrario, e’ proprio il limite di 6V/m che e’ stato introdotto, in Italia, senza alcun fondamento scientifico. E’ stato inserito, infatti, solo come ulteriore (superfluo) margine precauzionale, una sorta di mutanda sulla mutanda, ma senza poter avvalorare questo numero con letteratura scientifica di sorta. Come si può quindi ora dire che si propone di portarlo a 15 “senza alcun fondamento”? Lo era gia’, senza fondamento!
(B) MEDIA SU 6 MINUTI O SU 24 ORE. Qui ci vuole un po’ di pazienza per capire come stanno le cose perché, generalizzando, noi italiani siamo gran bravi a complicarci la vita.
Allora la questione campi elettromagnetici e limiti di esposizione in Italia è regolata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 (gazzetta ufficiale n. 199 del 28.8.2003) che definisce i limiti di esposizione in 3 tabelle (si veda la figura):
• Tabella 1 definisce i limiti di esposizione che non vanno superati mai in nessun luogo (grosso modo sono i limiti ICNIRP ma invece di 61 si mette il limite a 60V/m, va beh);
• Tabella 2 e tabella 3 definiscono i limiti italiani perché il legislatore ha deciso che, oltre ai livelli precauzionali ICNIRP, servisse un ulteriore livello di precauzione (at. 3, comma 2). Quindi da 60 si passa a 6V/m di intensità di campo elettrico (10 volte meno dei valori sicuri definiti da ICNIRP).
• Tutti i valori di campo elettrico di cui sopra si calcolano sulla media di 6 minuti.
Con decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 (detto “Monti”, citato nel comunicato stampa ISDE) si cambia qualcosina e i valori di campo elettrico della tabella 2 e 3 (art. 14, comma 8 -occhio! Qui in GU per errore è indicato “10”, comma che non esiste con i sottocommi indicati-, rispettivamente lettera b e lettera c) “sono da intendersi come media dei valori nell’arco delle 24 ore”. E ricordiamoci che, come detto nella nota precedente, il valore di 6V/m è stato buttato lì a caso dal legislatore italiano (anzi dal consulente scientifico di allora, prof. Livio Giuliani).
MA, la tabella 1 non viene modificata dal decreto “Monti” e rimane invariata a valori calcolati sulla media di 6 (sei) minuti. Ciò significa che dovunque in Italia non si possono superare MAI i 60V/m come media dei valori nell’arco di 6 minuti=valori definiti da ICNIRP (quasi perché ICNIRP fissa a 61V/m) quindi valori che già comprendono un abbassamento precauzionale del campo elettrico.
Ecco, questa è la storia: in Italia comunque utilizziamo limiti massimi non superabili, limiti che sono i limiti sicuri fissati da ICNIRP e già adottati in molti paesi. Quindi anche il limite dei 6 o 15, come si vorrebbe ora modificare, come media delle 24 ore, non potrà mai superare i 60V/m come media dei 6 minuti.
Va fatta un’ulteriore, importante considerazione: il valore di 6 minuti di media che si trova nelle raccomandazioni ICNIRP (e fatto proprio anche dal legislatore italiano) trova giustificazione quando si considerino gli effetti “termici” dell’esposizione del corpo umano al campo elettromagnetico. Si considera infatti, avvalorati da numerose misure e studi, che 6 minuti siano un tempo sufficiente perchè il riscaldamento sia concluso, dopo di che la temperatura nei tessuti biologici rimane sostanzialmente stabile. La cosa ha un senso, quindi, quando si parli di campi intensi, vicino al limite, perchè è con i campi intensi che ci preoccupiamo dell’effetto termico. Quando invece si parla di campi deboli, e se parliamo del limite di 6V/m a quello pensiamo, quello che ci preoccupa sono gli effetti diversi da quello termico (effetti sullo stress ossidativo, sulla fertilità, mutageni ecc.). Non preoccupandoci l’effetto termico, perchè mai dovremmo ancora una volta adottare la media su 6 minuti?
Insomma, ancora una volta, il limite di 6V/m e il modo di misurarlo e garantirlo, è stato inventato di sana pianta, senza alcun supporto scientifico e, come tale, è passibile di revisione senza supporto scientifico. L’affetto che ISDE e ARPA nutrono nei suoi confronti è, quindi, del tutto immeritato ed scientificamente immotivato.
(C) ICNIRP adotta il principio di PRECAUZIONE basandosi sulle evidenze scientifiche accreditate e aggiornate a settembre 2019; molti paesi adottano il limiti fissati da ICNIRP (tabella 5-1 pag. 25, documento 2).
Sui livelli di precauzione si veda D&R n.6 e n. 11 in cui si specifica che è stato utilizzato un FATTORE DI RIDUZIONE 50 per la popolazione generale e che anche le DIFFERENZE FISIOLOGICHE delle persone sono state considerate nel definire i limiti di esposizione.
In Italia, i limiti di esposizione, dieci volte inferiori a quelli raccomandati dall'ICNIRP per il campo elettrico e cento volte per la densità di potenza, pur essendo questi ultimi già stati marginati per precauzione dall’ICNIRP stessa, sono gravati da un ulteriore limite di precauzione. Nonostante questi limiti più bassi adottati in Italia da lungo tempo, non si osserva un minor tasso di mortalità da tumori rispetto alle nazioni che da sempre adottano i limiti ICNIRP (2, cap. 3 da pag. 12).
(D) 61V/m è il limite stabilito precauzionalmente da ICNIRP, limite in uso in molti paesi (tabella 5-1 pag. 25, documento 2). Inoltre non si capisce come possa una o più ARPA “ritenere” che la realizzazione di reti mobili sia possibile pur rispettando i famosi 6V/m. La realizzazione di reti mobili è una questione squisitamente progettuale, per cui servono competenze ed esperienza nella progettazione e realizzazione di apparati di trasmissione radio-televisiva. Non ci risulta che ARPA abbia queste conoscenze/competenze.
(E) Stupisce leggere un’affermazione tanto categorica (non esiste alcuna ragione tecnica…) a proposito di una questione ingegneristica non esattamente banale (la progettazione e realizzazione di una rete radio ad altissima velocità) da parte di un’associazione di medici. Ci si aspetterebbe di leggere, nelle voci in bibliografia, delle relazioni tecniche di esperti della materia ed invece le voci [3] e [4] sono entrambe documenti pubblicati sulla pagina di ISDE.
Al contrario, una relazione del Politecnico di Milano spiega dettagliatamente, a patto di volerla leggere, perché il limite italiano di 6V/m è limitante e crea problemi al sistema paese: il 9 aprile 2019, il Professor Capone del Politecnico di Milano ha presentato alla Camera dei deputati una relazione dal titolo “Limiti di esposizione ai campi elettromagnetici e sviluppo reti 5G”. Le pagine 7, 8, 9, 11, 15, 16 si spiegano da sole e non richiedono ulteriori commenti (4).
(F) ICNIRP basa le sue linee guida ed i limiti consigliati sulla revisione della letteratura esistente in ambito sanitario. Quindi, chiunque si muovesse entro i limiti consigliati da ICNIRP non può essere accusato di non tenere presente le conseguenze sanitarie.
(G) Nella voce bibliografica [6] del comunicato stampa sono elencati migliaia di studi. Sarebbe opportuno che i medici per l'ambiente effettuassero una selezione basata sulla qualità. In particolare, considerando che l'ICNIRP (un ente terzo senza conflitti di interesse) ha aggiornato le sue linee guida con la letteratura disponibile a settembre 2019, i medici per l'ambiente svolgerebbero un compito molto utile se identificassero e mettessero in evidenza solo i lavori pubblicati dopo tale data. Successivamente, potrebbero analizzarli in termini di qualità, anziché di mera quantità. Sulla numerosità delle pubblicazioni, di nuovo si ribadisce che non conta la quantità, ma la qualità (6).
La voce bibliografica [7] non è pubblicazione neutra perché l’autrice è la Dott.ssa Belpoggi dell’Istituto Ramazzini che ha condotto uno degli studi analizzati da ICNIRP.
In particolare, la D&R n. 10 di ICNIRP afferma: “Come descritto in quest’ultima (si riferisce all’analisi di ICNIRP di 2 studi sulla cancerogenicità di cui 1 è quello dell’Istituto Ramazzini), nonostante le affermazioni sulla cancerogenicità presenti nelle pubblicazioni dell’NTP e del Ramazzini, TALI STUDI NON HANNO DIMOSTRATO CHE L'ESPOSIZIONE A CEM RF ABBIA INIZIATO O PROMOSSO IL CANCRO NEI RODITORI, E PERTANTO SONO COERENTI CON LA LETTERATURA SCIENTIFICA PIÙ IN GENERALE. Poiché non è stato dimostrato che i CEM RF causino il cancro (né nei roditori, né negli esseri umani), non sono state necessarie specifiche restrizioni nelle linee guida per la protezione dall'iniziazione o dalla promozione dei tumori. Tuttavia, proteggendo dagli effetti nocivi per la salute che si verificano a livelli di esposizione più bassi, le nuove linee guida ICNIRP proteggerebbero anche da ipotetici effetti nocivi che si dovessero riscontrare a livelli di esposizione più elevati come quelli utilizzati negli studi dell’NTP” (6,7).
I lavori [8] e [9] sono documenti ISDE.
Ad oggi non vi sono evidenze che supportino le affermazioni sulla relazione causale con le malattie elencate così come semplicisticamente scritto dal comunicato stampa (3,5).
Gli studi sulle conseguenze a lungo termine (cancro) sono stati considerati da ICNIRP (6, D&R n.9).
CANCEROGENICITA’ E AIRC. I campi elettromagnetici a radiofrequenza sono classificati come "possibilmente cancerogeni per l'uomo" (Gruppo 2B) dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) insieme a Aloe Vera, Gasolio, gas di scarico benzina, verdure sottaceto, biossido di Titanio (principio attivo delle creme solari), talco cosmetico, etc. La classificazione dello IARC non indica il “rischio” associato all’agente cancerogeno, cioè la probabilità che l’agente causi il cancro nell’uomo; indica solamente la qualità e l’attendibilità delle prove.
Per quanto riguarda i problemi di INFERTILITÀ MASCHILE E FEMMINILE anche nel lavoro citato al numero [7] della bibliografia a supporto del comunicato di ISDE si afferma che vi è sufficiente evidenza di effetti avversi sulla fertilità maschile e limitata evidenza di effetti avversi sulla fertilità femminile e sugli effetti dello sviluppo nei figli di madri che erano forti fruitori di telefoni cellulari durante la gravidanza (There is sufficient evidence of adverse effects on the fertility of men. There is limited evidence of adverse effects on fertility in women. There is limited evidence on developmental effects in offspring of mothers who were heavy users of mobile phones during pregnancy. Pagina 150). Si tratta quindi di uso di dispositivi mobili.
Sulla ELETTROSENSIBILITÀ si faccia riferimento al paragrafo 8.2 della voce bibliografica 2. In sintesi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha riconosciuto la "sindrome di elettrosensibilità" come una condizione medica ben definita. La elettrosensibilità, nota anche come elettroiperestesia, è descritta come una condizione in cui le persone riportano sintomi fisici o psicologici attribuiti all'esposizione a campi elettrici, campi magnetici, radiazioni elettromagnetiche o onde radio. Mancano le evidenze scientifiche che definiscano un rapporto causa ed effetto.
Anche ICNIRP si è espressa sulla elettrosensibilità: si fornisce il documento di domande e risposte ICNIRP reperibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (6, D&R n.2).
Un altro punto su cui il documento [7] si sofferma è la mancanza di letteratura sulla più alte frequenze che saranno utilizzate per il 5G.
La tecnologia 5G userà due bande di frequenza:
1. 700-3600 MHz (usata anche dalle precedenti tecnologie 2, 3 e 4G)
2. 24,15-27,5 MHz (frequenze solo per il 5G).
Il documento [7] divide le sue osservazioni in due fasce
1. FR1: 450-6000 MHz
2. FR2: 20-100 MHz
Il documento ICNIRP ha analizzato un range di frequenze da 100KHz a 300GHz e rispetto alle alte frequenze specifica che:
D: Rispetto al 5G, ecco il testo della D&R n.6: “Le nuove linee guida considerano le esposizioni derivanti dai sistemi di telecomunicazione di quinta generazione (5G)?
R: Sì, le nuove linee guida proteggono contro tutti i potenziali effetti nocivi per la salute relativi all’esposizione ai CEM RF dovuti alle tecnologie 5G. È importante notare che anche le linee guida ICNIRP del 1998 forniranno protezione nei confronti delle tecnologie 5G qualora queste producano i livelli di esposizione previsti finora; si prevede che tali livelli siano approssimativamente simili a quelli dovuti alle precedenti tecnologie di telecomunicazione (ad esempio 4G). Tuttavia, le linee guida ICNIRP del 2020 hanno adottato una serie di modifiche che non si basano su tali previsioni, e che assicureranno che il 5G non sia in grado di causare danni. Queste includono l’aggiunta di restrizioni medie sul corpo intero per frequenze >6 GHz; restrizioni per esposizioni di breve durata (400 MHz; la riduzione dell’area su cui mediare le esposizioni localizzate per frequenze >6 GHz (che riduce la massima esposizione cui una persona può essere soggetta)” (6).
Questo concetto è ulteriormente ripreso dalla Risposta alla domanda 7:
D: Esiste un singolo studio che dimostri che l'esposizione a CEM RF conforme alle linee guida ICNIRP sia sicura?
R: “…poiché conosciamo la relazione tra CEM RF e danno in funzione della frequenza e del livello di esposizione, quando una nuova tecnologia come il 5G viene sviluppata, siamo in grado di determinare se causerà danni per la salute sulla base delle frequenze che impiegherà e dell’intensità dell’esposizione risultante. (6).
Il documento [7] afferma che: “The harmful effects of non-thermal biological interaction of RF-EMF with human and animal tissues have not been included in the determination of the ICNIRP 2020 guidelines (ICNIRP 2020a)…” cioè gli EFFETTI NON-TERMICI NON SONO STATI CONSIDERATI NELLE LINE GUIDA ICNIRP 2020 (pag IV, par 4).
Come abbiamo visto, ciò NON CORRISPONDE AL VERO. ICNIRP nel suo rapporto a pagina 487: “For the purpose of determining thresholds, evidence of adverse health effects arising from all radiofrequency EMF exposures is considered, including those referred to as‘low-level’ and ‘non-thermal’, and including those where mechanisms have not been elucidated” cioè “Ai fini della determinazione delle soglie, vengono prese in considerazione prove di effetti avversi sulla salute derivanti da tutte le esposizioni a campi elettromagnetici a radiofrequenza, comprese quelle definite come "a basso livello" e "non termiche", e anche quelle in cui i meccanismi non sono stati chiariti”.
Anche il documento di domande e risposte (6) conferma che gli effetti non-termici sono stati analizzati e considerati da ICNIRP: si vedano le D&R n. 1, n.3 e n. 8.
Concludendo: il comunicato stampa ISDE non aggiunge alcuna informazione rispetto a quanto già si sapeva: i livelli di esposizione italiani sono più bassi di quelli raccomandati da ICNIRP (ente terzo) e adottati da molti paesi.
Ancora una volta si fa confusione tra:
(I) Esposizione ai campi generati dal proprio telefono cellulare
(II) Esposizione ai campi generati da antenne di diffusione radio-televisive
Si tratta di due sorgenti COMPLETAMENTE diverse e associate a pericolosità e metodi di protezione completamente diversi. E’ l’uso del cellulare ad essere un “probabile cancerogeno” secondo IARC e secondo molti studi epidemiologici (uso intensivo, per parecchie ore al giorno), mentre sugli impianti di trasmissione, le famose “antenne”, che generano un campo estremamente meno intenso, nulla è stato finora trovato di conclusivo (in gergo scientifico si dice così; quando non si trova un tubo…). Questa è una grande fortuna, perchè è facilissimo proteggersi dalle esposizioni del proprio cellulare. Basta telefonare di meno, oppure messaggiare, o usare le cuffie o il vivavoce per tenere l’apparecchio lontano dalla testa (come scritto a chiare lettere nelle istruzioni di qualunque telefono). Non è più semplice ed efficace che incatenarsi alle antenne?
Detto ciò, abbiamo chiesto a chatGPT cosa dovrebbe fare un Primo ministro in merito alla questione. Ecco la risposta:
In qualità di Primo Ministro, con le informazioni e le premesse fornite (documento ISDE numero 7 e ICNIRP 3 e 6), la mia decisione sarebbe di allineare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici dell’Italia agli standard internazionali raccomandati dall’ICNIRP. Questa decisione si baserebbe sui seguenti punti:
Evidenza Scientifica: Se la revisione scientifica mostra che non ci sono evidenze conclusive sugli effetti nocivi dei campi elettromagnetici emessi da trasmettitori e che le evidenze sono più robuste per l’uso diretto del telefono, sembra ragionevole allinearsi agli standard internazionali che già includono un margine di sicurezza.
Costi Economici: I costi aggiuntivi sostenuti dalle società telefoniche e dai consumatori non sembrano giustificati in assenza di evidenze concrete di benefici per la salute pubblica derivanti dai limiti più bassi.
Consultazione Pubblica: Pur essendo importante ascoltare il pubblico, le decisioni tecniche basate su argomenti complessi e dati scientifici dovrebbero essere guidate da esperti nel campo.
Standard Internazionali: L’allineamento ai limiti ICNIRP, che sono il risultato di un ampio consenso internazionale e includono già il principio di precauzione, sembra essere una scelta ragionevole e prudente.
Innovazione e Competitività: L’allineamento ai limiti internazionali potrebbe favorire l’innovazione e la competitività dell’Italia nel settore delle telecomunicazioni.
Monitoraggio Continuo: Anche dopo l’allineamento, manterrei un sistema di monitoraggio e valutazione continua per assicurare che qualsiasi nuova evidenza scientifica possa essere rapidamente integrata nelle politiche pubbliche.
Comunicazione e Educazione: Spiegherei chiaramente le ragioni di questa decisione alla popolazione, sottolineando l’importanza di un approccio basato su dati e fatti, e promuoverei l’educazione su pratiche sicure nell’uso della tecnologia.
La decisione di allineare i limiti sarebbe presa con l'intento di bilanciare la protezione della salute pubblica con la necessità di promuovere l'innovazione tecnologica e l'efficienza economica, assicurando al contempo che l'Italia rimanga un paese dove le politiche pubbliche sono guidate da un'attenta considerazione delle evidenze scientifiche e dei benefici per i cittadini.
Fine testo chatGPT.
NOTA FINALE: Non è l’AI che supera in logica l’essere umano è solo che alcuni esseri umani non ragionano per logica. Punto.
Massimo Garavaglia, Rossana Garavaglia
Bibliografia del comunicato ISDE
[1] https://www.arpa.piemonte.it/.../con-la-conversione-in...
[2] https://www.arpa.fvg.it/.../Telefonia_mobile/Normativa.html
[3] https://www.isde.it/limiti-elettromagnetici-rispondiamo.../
[4] https://www.isde.it/elettromagnetismo-continua-il.../
[5] https://www.agendadigitale.eu/.../5g-e-campi.../
[6] https://bioinitiative.org/
[7] https://www.europarl.europa.eu/.../EPRS_STU(2021)690012...
[8] https://www.isde.it/medici-e-scienziati-internazionali.../
[9] https://www.isde.it/.../Rapporto-indipendente-isde_ec-sui...
Bibliografia del post.
1. https://www.isdenews.it/isde-italia-esprime-un-forte.../ - ISDE Italia esprime un forte dissenso all'aumento delle esposizioni ai campi elettromagnetici - ISDE News
2. https://www.researchgate.net/.../343793674_Comuni_che... - (7) (PDF) Comuni che odiano le onde (researchgate.net)
3. https://www.icnirp.org/.../publications/ICNIRPrfgdl2020.pdf - ICNIRP - ICNIRPrfgdl2020.pdf
4. https://d110erj175o600.cloudfront.net/.../Prof._Capone.pdf - (Presentazione_Audizione_Comm_Trasporti_09_04_2019 (d110erj175o600.cloudfront.net))
5. https://www.airc.it/.../vero-campi-elettromagnetici... - Campi elettromagnetici e probabilità di insorgenza del cancro (airc.it)
6. https://www.iss.it/.../9a57408a-852b-b4f5-0ae9... - Frequently Asked Questions related to the ICNIRP RF Guidelines 2020 (iss.it)
7. https://www.icnirp.org/.../publica.../ICNIRPnote20192020.pdf - ICNIRPnote20192020.pdf
Yuri Cordero Piervittorio Trebucchi Luca Romano Sergio Saia Enrico Bernini Carri Gianpiero Piva Gaetano Lamberti Yuval Bar Yossef Alfredo Pasin Leonardo Biscetti Carlo Cosmelli
Tutte le reazioni:
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