Un modo per garantire autonomia e rapporto fiduciario con i pazienti
“Le cooperative dei medici della medicina generale sono uno strumento strategico per supportare i medici nel gestire quei servizi necessari per migliorare l’accesso alle cure, promuovere la prevenzione delle malattie, migliorare l’efficienza nella erogazione di prestazioni sanitarie da parte dei professionisti”. Ha sintetizzato così Donato Monopoli, Segretario regionale FIMMG Puglia, il ruolo essenziale che le cooperative possono giocare, anche in Puglia, sul fronte della medicina generale e quindi dell’organizzazione delle cure territoriali, tema che è stato al centro del convegno “La Medicina Generale protagonista nell’organizzazione delle Cure Territoriali” organizzato oggi a Bari dalla Fimmg Puglia.
Le cooperative mediche possono infatti supportare la medicina generale attraverso la gestione del personale, come infermieri e altri professionisti sociosanitari. Consentono la condivisione delle risorse e la gestione congiunta dei costi, riducendo i costi operativi e migliorando l'efficienza nella fornitura di servizi sanitari. Aiutano i medici nell’attività di sensibilizzazione della comunità rispetto alla prevenzione delle malattie e nel promuovere una maggiore partecipazione e responsabilità dei cittadini nella gestione della propria salute.
L’evento ha messo a confronto l’esperienza pugliese delle piccole cooperative di medici con esperienze di cooperazione e aggregazione territoriale della medicina generale a livello nazionale, - come i CReG in Lombardia e le Medicine di Gruppo Integrate in Veneto - ponendo al centro il ruolo del medico di famiglia in un’ottica di autonomia professionale e organizzativa. Particolarmente rilevanti sono le esperienze di cooperazione attivate in Toscana. In provincia di Siena 161 medici di medicina generale, 25 pediatri di libera scelta, 50 dipendenti e 52 infermieri professionisti sono riuniti in una cooperativa a supporto della medicina generale per la presa in carico globale di oltre 220.000 pazienti. Attività principale della cooperativa è offrire i fattori di produzione necessari al medico di famiglia, dalle sedi al personale, dall’aggiornamento professionale all’informatica, dalla telecomunicazione alla strumentazione diagnostica.
Al convegno ha preso parte anche Alberto Oliveti, Presidente dell’Enpam, che ha illustrato le possibilità di investimenti e il ruolo dell'ente nella realizzazione di sedi per la medicina generale. Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari e presidente di Netmedica Italia, ha invece sottolineato l’importanza della costruzione di una rete informatica organica e complessiva per i medici di famiglia, come luogo funzionale sia alla continuità clinica che al monitoraggio del processo assistenziale e degli obiettivi di salute, anche a fronte delle nuove opportunità offerte dalla telemedicina e dalla medicina predittiva. “L’incontro di oggi è una tappa fondamentale di riflessione sulla medicina del futuro. Dobbiamo tenere a mente che i medici realizzano una parte della nostra Costituzione garantendo diritti essenziali come quello alla salute. E i medici di famiglia in particolare rappresentano il trait d’union tra comunità e bisogni di salute del singolo cittadino. - ha concluso Filippo Anelli - Presidente Federazione Nazionale Ordini dei Medici, intervenendo al convegno - Per questo è fondamentale continuare a garantire al cittadino il diritto di scegliere il proprio medico, un diritto su cui si fonda il rapporto fiduciario medico-paziente”.
Formalizzato l’uso della telemedicina per il rilascio dei certificati di malattia, equiparando la visita a distanza alla constatazione diretta
Sette le associazioni federate. La nuova organizzazione rappresenterà i pazienti nel confronto con le Istituzioni, con un’unica autorevole voce. L’obesità in Italia riguarda circa il 12 per cento della popolazione
Onotri: "Riteniamo nettamente insufficienti gli stanziamenti per la medicina generale e le misure introdotte per fronteggiare la carenza dei medici"
Cartabellotta: "Il DFP 2025 conferma che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica continua a non rappresentare una priorità per il Paese"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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