I residui, identificati dal Woolcock Institute of Medical Research di Sydney, aderiscono alle superfici dopo che la persona ha fumato e vengono assorbiti attraverso il tatto
l fumo 'di terza mano' del vaping, cioè il residuo lasciato sugli abiti e sulle superfici, può causare gravi malattie polmonari secondo un nuovo studio australiano, che indica nei bambini la maggiore probabilità di essere colpiti. I residui, identificati dal Woolcock Institute of Medical Research di Sydney, aderiscono alle superfici dopo che la persona ha fumato e vengono assorbiti attraverso il tatto.
Sono quindi assorbiti attraverso il flusso sanguigno ed entrano nell'organismo, raggiugendo i polmoni. I bambini sono particolarmente vulnerabili perché hanno più probabilità di portare le mani alla bocca, permettendo agli oli di essere interamente ingeriti attraverso i polmoni ed entrare nel più ampio metabolismo - scrive sul sito dell'Istituto il responsabile della ricerca Brian Oliver, specialista di malattie respiratorie, che ha condotto lo studio con la collaborazione di ricercatori dell'Università di Tecnologia di Sydney.
"Quando le persone svapano, i fumi che vengono emessi sono molto aderenti e coprono molto efficacemente le superfici", scrive lo studioso. "Credo che le persone non pensano a quanto ciò che fanno ha effetto sugli altri. Se non vi è abbastanza conoscenza e pubblicità sull'effetto potenziale sugli altri, gli effetti sono deleteri", aggiunge. Il fumo di terza mano rimane tossico in media per un mese, quindi può aderire a lungo sulla mobilia e nell'interno delle auto, ed è facile da ignorare data la mancanza di un odore ovvio. Tali residui sono così problematici che alcune compagnie di autonoleggio hanno proibito il vaping nelle loro auto perché i depositi annebbiavano il parabrezza. "Il nostro modello di esposizione di terza mano indica che gli effetti sono profondi; i polmoni hanno evidenze di fibrosi tipicamente presenti in persone che soffrono di malattie polmonari croniche, come asma ed enfisema. I polmoni mostravano evidenze di un danno che probabilmente dura una vita", aggiunge lo studioso. "Il fumo dei vape inoltre può essere particolarmente difficile da evitare, a causa delle fragranze con cui sono solitamente confezionati". L'odore e l'aroma nascondono la potenziale tossicità, ed è questo uno degli aspetti sensoriali che rendono il vaping così difficile da smettere, e quindi una maniera inefficace di rinunciare al fumo di tabacco. Inoltre il vaping è accompagnato dagli stessi rituali delle sigarette, diversamente da altri sostituti della nicotina che invece impediscono alla persona dal riprodurre i percorsi associativi nel cervello che portano al desiderio di fumare. Il vaping replica le sensazioni che si avrebbero si fuma una sigaretta, e questo non aiuta a smettere".
Le liste d'attesa non si accorciano, anzi. Subito soluzioni condivise con gli operatori
Merzagora: "Fondazione Onda ETS rinnova il suo impegno nell’informazione, la prevenzione e la cura al femminile: una causa che sentiamo da quando l'allora Ministro Beatrice Lorenzin istituì la giornata dedicata alla salute femminile"
Formalizzato l’uso della telemedicina per il rilascio dei certificati di malattia, equiparando la visita a distanza alla constatazione diretta
L'iniziativa mira a sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti asmatici in Italia sull'importanza della prevenzione degli attacchi d'asma e la possibilità di ridurre l'impatto della malattia sulla vita quotidiana
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
Commenti