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Trovate le microplastiche anche nei tessuti del cuore umano

Cardiologia Redazione DottNet | 10/08/2023 17:25

I ricercatori dell'Environmental Science & Technology dell'American Chemical Society riferiscono di aver trovato microplastiche in molti tessuti cardiaci e le microplastiche sarebbero state introdotte, in modo inaspettato, durante le procedure chirur

I ricercatori dell'Environmental Science & Technology dell'American Chemical Society riferiscono di aver trovato microplastiche in molti tessuti cardiaci e le microplastiche sarebbero state introdotte, in modo inaspettato, durante le procedure chirurgiche cardiache

Lo studio “Detection of Various Microplastics in Patients Undergoing Cardiac Surgery”, pubblicato su Environmental Science & Technology da un team di ricercatori cinesi e sino-australiani, riferisce di aver trovato microplastiche in molti tessuti cardiaci. Gli scienziati cinesi riportano anche prove che suggeriscono che le microplastiche sono state introdotte inaspettatamente durante le procedure.

La ricerca ha dimostrato che le microplastiche possono entrare nel corpo umano attraverso  la bocca, il naso o altre cavità corporee.

Ma molti dei nostri organi e tessuti sono completamente racchiusi all’interno del corpo gli scienziati non dispongono di informazioni sulla loro potenziale esposizione e sugli effetti delle microplastiche. Quindi, il team guidato da Kun Hua e Xiubin Yang del Dipartimento di chirurgia vascolare dell’ospedale Beijing Anzhen della Capital Medical University di Pechino, ha voluto capire se  queste particelle sono entrate nei sistemi cardiovascolari delle persone attraverso esposizioni indirette e dirette.

In un esperimento pilota, durante degli interventi chirurgici cardiaci, i ricercatori hanno raccolto campioni di tessuto cardiaco da 15 persone, nonché campioni di sangue prima e dopo l’operazione da metà dei partecipanti. Quindi il team ha analizzato i campioni con l’imaging laser a infrarossi diretti e ha «Identificato particelle larghe da 20 a 500 micrometri costituite da 8 tipi di plastica, tra cui polietilene tereftalato, cloruro di polivinile e poli(metilmetacrilato)». Gli scienziati dicono che «Questa tecnica ha rilevato da decine a migliaia di singoli pezzi di microplastica nella maggior parte dei campioni di tessuto, sebbene le quantità e i materiali variassero tra i partecipanti. Anche tutti i campioni di sangue contenevano particelle di plastica, ma dopo l’intervento chirurgico la loro dimensione media è diminuita e le particelle provenivano da tipi di plastica più diversi».

Sebbene lo studio abbia avuto un numero limitato di partecipanti, i ricercatori sottolineano di «Aver fornito prove preliminari che varie microplastiche possono accumularsi e persistere nel cuore e nei suoi tessuti più interni» e che «I risultati dimostrano come le procedure mediche invasive siano una via trascurata di esposizione alle microplastiche, fornendo un accesso diretto al flusso sanguigno e ai tessuti interni». I ricercatori concludono: «Sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno gli effetti delle microplastiche sul sistema cardiovascolare di una persona e la loro prognosi dopo un intervento chirurgico al cuore».

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