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Al Centro Trapianti Molinette di Torino nuova tecnica DcD con cuore revitalizzato

Cardiologia Redazione DottNet | 09/08/2023 15:43

Vengono 'revitalizzati' tutti gli organi con una circolazione extracorporea ed immediatamente il cuore riprende a battere, il fegato a produrre bile, i reni ad urinare

Per la prima volta in Piemonte ed una delle primissime in Italia è stato effettuato un trapianto di cuore con la nuova tecnica 'DcD', ovvero con un cuore revitalizzato dopo il decesso del paziente, presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.    Al centro della vicenda sanitaria c'è un giovane uomo che a metà luglio viene portato dal Canavese a Torino, all'ospedale San Giovanni Bosco per essere stabilizzato dopo un un arresto cardiaco con un supporto meccanico circolatorio (Ecmo) e per trattare la causa che ha determinato l'arresto cardiaco, ovvero un'embolia polmonare massiva. Dopo le cure praticate gli organi si riprendono, compreso il cuore, ma purtroppo il cervello ha sofferto in maniera irreversibile e le cure vengono sospese con il consenso dei familiari, anche in considerazione delle volontà espressa dallo stesso paziente in vita di permettere l'espianto degli organi.

    Viene quindi allertato il Centro Regionale Trapianti del Piemonte, diretto dal professor Antonio Amoroso, che dispone il trasferimento del paziente all'ospedale Molinette della Città della Salute il cui Centro Trapianti segue il nuovo programma nazionale di donazione 'DcD' risultato di un gruppo di lavoro formato da tutti i Centri di trapianto di cuore italiani coordinato dal professor Massimo Boffini e dalla dottoressa Marinella Zanierato della Città della Salute di Torino.
   Accertata la morte del giovane, il dottor Mauro Rinaldi, direttore della Cardiochirurgia e del programma di trapianto di cuore e di polmoni delle Molinette, 'revitalizza' tutti gli organi, compreso il cuore, con una circolazione extracorporea ed immediatamente il cuore riprende a battere, il fegato a produrre bile, i reni ad urinare.  Il cuore viene così espiantato e 'donato' in un paziente ligure di 60 anni, affetto da una cardiomiopatia dilatativa terminale da tempo in attesa, attualmente ricoverato nel reparto di degenza ordinaria della Cardiochirurgia con un decorso ottimale.   "Un altro importante traguardo nei trapianti per la Città della Salute di Torino, che si conferma e consolida come Centro di eccellenza a livello nazionale.Anche in questa occasione è stato il frutto di un grande lavoro di squadra, sempre più orientato verso nuove frontiere, costruito e condiviso con e tra i nostri straordinari professionisti", commenta afferma il direttore generale della Città della Salute dottor Giovanni La Valle.

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