A sposare l'iniziativa, dicendosi disponibili a recarsi negli istituti scolastici per 'visite ispettive' è oltre il 70% dei medici di famiglia che hanno risposto a un questionario su fertilità e prevenzione
Far tornare la vecchia visita andrologica dei tempi della leva obbligatoria, portandola nelle scuole, per fare prevenzione primaria e diagnosi precoce di patologie 'al maschile' soprattutto tra i più giovani, oggi in preoccupante aumento. A sposare l'iniziativa, dicendosi disponibili a recarsi negli istituti scolastici per 'visite ispettive' è oltre il 70% dei medici di famiglia che hanno risposto a un questionario su fertilità e prevenzione, diffuso dalla Società italiana di riproduzione umana (Siru) e dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), i cui primi risultati sono stati presentati al 6° Congresso nazionale Siru, che si chiude oggi a Roma.
"I medici di medicina generale riconoscono e condividono con noi l’importanza di migliorare la prevenzione primaria e la diagnosi precoce per le patologie andrologiche soprattutto tra i più giovani, oggi in preoccupante aumento, anche attraverso il loro diretto coinvolgimento nelle scuole per tornare a svolgere visite ispettive sui ragazzi", commenta Luigi Montano (nella foto), presidente area Andrologica della Siru.
"I medici di medicina generale - sottolinea ancora Montano - rappresentano i primi presidi di sanità pubblica sul territorio. Il loro ruolo nel contrasto ai problemi di fertilità può, e anzi deve, essere rafforzato anche attraverso un nuovo modo di incontrare i giovani, visitandoli e invitandoli a fare lo spermiogramma, oltre che a informarli su corretti stili di vista, migliorare la loro consapevolezza alimentare e migliorare altresì la loro consapevolezza sui rischi ambientali, chimici e fisici. Quale migliore luogo della scuola allora?”, conclude Montano.
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