La Commissione Europea, ha approvato l'estensione dell'indicazione di un farmaco della famiglia delle glifozine (dapagliflozin) all'intero spettro di pazienti con frazione di eiezione ventricolare sinistra
La Commissione Europea, ha approvato l'estensione dell'indicazione di un farmaco della famiglia delle glifozine (dapagliflozin) all'intero spettro di pazienti con frazione di eiezione ventricolare sinistra, compreso lo scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata e lievemente ridotta. Si tratta di un passo avanti importante, considerando che esistono diverse categorie di scompenso cardiaco classificate in base alla frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF), ossia la misurazione della percentuale di sangue che fuoriesce dal cuore ogni volta che esso si contrae. In base alla quantià di sangue che viene "spinta" si può quindi considerare HFrEF (LVEF minore o uguale al 40%), HFmrEF (LVEF 41-49%) e HFpEF (LVEF maggiore o uguale al 50%). Circa la metà dei pazienti con scompenso cardiaco presenta HFmrEF o HFpEF, condizioni cliniche con opzioni terapeutiche limitate.
L'approvazione da parte della Commissione è basata sui risultati positivi dello studio di Fase III DELIVER1, che hanno mostrato come dapagliflozin abbia ridotto significativamente del 18% l'esito composito di morte cardiovascolare o peggioramento dello scompenso cardiaco nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata rispetto al placebo, associandosi inoltre ad un miglioramento della qualità della vita dei pazienti trattati.
Secondo Michele Senni, Direttore della Cardiologia 1 e del Dipartimento Cardiovascolare dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Professore di Cardiologia all'Università di Milano Bicocca, "nell'ambito della medicina cardiovascolare, lo scompenso cardiaco a frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata rappresenta a oggi il più importante bisogno clinico insoddisfatto, soprattutto a causa delle limitate opzioni di trattamento disponibili. L'approvazione europea dell'estensione dell'indicazione di dapagliflozin per il trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico a tutto lo spettro della frazione di eiezione rappresenta pertanto un importante traguardo per i pazienti affetti da tale patologia, consentendo a una popolazione più ampia di pazienti di beneficiare di un trattamento ben tollerato e indicato dalle linee guida internazionali.
Lo studio DELIVER, il più ampio mai condotto sui pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione lievemente ridotta, preservata e migliorata, ha dimostrato come dapagliflozin, rispetto al placebo, sia in grado di ridurre in maniera significativa il rischio di morte cardiovascolare o peggioramento dello scompenso cardiaco, evidenziando l'efficacia di dapagliflozin e rafforzando le linee guida internazionali più recenti, che sostengono un utilizzo più ampio della classe degli SGLT2i nella pratica clinica".
Azione positiva su reni e sul diabete
Le glifozine, va sempre ricordato, nascono come farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 e per l'insufficienza renale cronica. In questo senso, considerando la situazione e le frequenti comorbilità dei soggetti con scompenso cardiaco, i dati appaiono ancor più interessanti. "Dapagliflozin - continua Senni - ha mostrato evidenti effetti protettivi anche nei confronti della malattia renale cronica e del diabete mellito di tipo 2, due patologie croniche spesso correlate allo scompenso cardiaco. L'approvazione europea di dapagliflozin nello scompenso cardiaco indipendentemente dalla frazione di eiezione rappresenta quindi una importante opportunità per migliorare la gestione dei pazienti affetti da questa patologia e ci auspichiamo quanto prima di poter prescrivere questo farmaco anche in questo setting di pazienti". "In Italia lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ospedalizzazione dopo il parto e colpisce oltre un milione di persone - commenta Raffaela Fede, Direttore Medico AstraZeneca Italia. Di queste, circa il 50% è affetto da scompenso cardiaco a frazione di eiezione lievemente ridotta o preservata, patologia caratterizzata da un elevato bisogno clinico insoddisfatto con poche opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti".
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
L'ospedale Santa Croce di Fano ha effettuato con successo l'impianto di un dispositivo per l'infusione sottocutanea continua di Levodopa in due pazienti affetti dalla patologia
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti