Di Silverio (Anaao): "Sono state alla fine accolte le nostre perplessità sul mantenimento dei medici in servizio fino a 72 anni"
Ancora una fumata nera per la prosecuzione del lavoro del personale medico fino a 72 anni. L'emendamento 4.138 al decreto milleproroghe presentato Antonio De Poli (Cd’I-NM) è stato dichiarato improponibile durante i lavori delle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. La proposta di modifica, che aveva suscitato diverse critiche, disponeva che a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo fosse elevato su base volontaria alla data del settantaduesimo anno di età per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Servizio sanitario nazionale.
L’Anaao Assomed accoglie con favore la decisione delle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Bilancio del Senato di dichiarare "improponibile" l’emendamento che voleva elevare a 72 anni l’età pensionabile dei medici. "Sono state alla fine accolte le nostre perplessità sul mantenimento dei medici in servizio fino a 72 anni", commenta Pierino Di Silverio (nella foto), Segretario Nazionale Anaao Assomed. "Misura che sarebbe stata utile solo a foraggiare sistemi lobbistici e avrebbe continuato ad allontanare i dirigenti medici e sanitari dagli ospedali bloccando carriere già poco sfruttate". "Ora spetta al contratto migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi e spetta al Governo stanziare risorse aggiuntive extracontrattuali per salvare un sistema in crisi, ma che è ancora vivo".
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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