Le segnalazioni arrivate agli inquirenti di Salerno potrebbero estendersi a tutto il Paese
Dopo la proroga appena annunciata che prevede la possibilità da parte dell'assistito di chiedere allo stesso medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica, c'è un altro problema che riguarda la ricetta dematerializzata. Anche a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, sembra decisamente diffusa l'abitudine da parte di alcuni medici di famiglia di inviare le prescrizioni di farmaci alla stessa farmacia piuttosto che al paziente. In questo caso non è escluso che possa ravvisarsi, per medico e farmacista, un comportamento rilevante dal punto di vista disciplinare, civile, ed eventualmente anche penale. In pratica il codice penale parla di arresto fino a un anno e ammenda da 400 a 1000 euro (dlgs 219/06) cosa che per i medici può portare, in caso di condanna, alla sospensione dall'esercizio della professione per un periodo pari alla durata della pena inflitta. Per i farmacisti, indipendentemente dalla condanna penale il prefetto può, con decreto, ordinare la chiusura della farmacia fino a 3 mesi e, in caso di recidiva, pronunciare la decadenza dall'esercizio. Medico e farmacista scoperti a "corrispondere" rischiano l'accusa di comparaggio (art 640 del Codice Penale), accusa che si configura anche nell'accordo reciproco volto a consentire al farmacista di ottenere il maggior numero di ricette mediche sottraendo clienti alle altre farmacie.
Ed è ciò che potrebbe accadere a Salerno dove le forze dell’ordine hanno avviato controlli sul territorio dopo alcune segnalazioni. E sulla scia di quanto accaduto nella città campana, analoghe indagini sono state avviate in altre aree del Paese. La consuetudine si è diffusa durante il losckdown, come detto, grazie alle procedure semplificate: dopo la telefonata al medico per la prescrizione, la ricetta arrivava in farmacia dove poi si sarebbero ritirati i prodotti. Un servizio senza dubbio di grande utilità per l'utente ma giova ricordare che è il paziente a dover indicare dove desidera andare a ritirare i farmaci e non deve essere il medico a comunicare al paziente in quale farmacia egli stesso decide di inviare le ricette. Ed è proprio su questo punto che le forze dell’ordine hanno concentrato la propria attenzione. Infatti, stando ad alcune indiscrezioni trapelate sembrerebbe che alcuni medici di base, previo accordo, invierebbero le prescrizioni sempre alle stesse farmacie cittadine, a discapito di altri farmacisti. Al momento, non è dato sapere se i controlli delle forze dell’ordine siano stati avviati a seguito a qualche segnalazione effettuata da quei professionisti che si sono visti ledere dall’accordo tra medici e farmacisti. Gli investigatori hanno comunque ascoltato anche alcuni abituali “clienti” di determinate farmacia in modo da capire se la scelta di dove ritirare i farmaci sia del paziente o in qualche modo indotta dal medico di famiglia.
D'altronde le regole appena varate spiegano chiaramente che il medico deve inviare la ricetta al paziente e non alla farmacia direttamente, come per altro impone la legge: “Fino al 31 dicembre 2022 – si legge nel testo dell’ordinanza appena pubblicata -, al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore, l’assistito può chiedere allo stesso medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica tramite:
a) trasmissione del promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore la casella di posta elettronica certificata (PEC) o quella di posta elettronica ordinaria (PEO). Il promemoria prodotto dal Sistema di Accoglienza Centrale (SAC), anche tramite Sistemi di Accoglienza Regionali (SAR), viene spedito da parte del medico prescrittore in forma di allegato a un messaggio e non come testo compreso nel corpo del messaggio stesso;
b) comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore il numero di telefono mobile.
Il medico prescrittore invia all’assistito un messaggio SMS contenente esclusivamente il Numero di Ricetta Elettronica prescritta. In alternativa, il medico prescrittore invia all’assistito il Numero di Ricetta Elettronica o l’immagine del codice a barre dello stesso Numero di Ricetta Elettronica, utilizzando un’applicazione per la telefonia mobile, alla quale risultano registrati sia il medico prescrittore sia l’assistito, che consente lo scambio di messaggi e immagini;
c) comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di Ricetta Elettronica laddove l’assistito indichi al medesimo medico il numero telefonico”. Il medico prescrittore comunica il Numero di Ricetta Elettronica prescritta al numero di telefono fisso o mobile indicato dall’assistito.
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