Il rilascio del certificato di esenzione e delle ulteriori attività previste dalla Circolare 35309 del 4/8/2021 del Ministero della Salute, ivi compreso l’inserimento nei data base, deve essere effettuato dal medico vaccinatore
Il ruolo del medico di famiglia e del medico vaccinatore sul certificato di esenzione dalla profilassi. A fare chiarezza ci pensa la Fimmg di Bari che, confermando le indicazioni ministeriali, precisa appunto che sono i medici vaccinatori (medici dei servizi vaccinali, MMG e PLS che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione), a dover emettere il certificato di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19. Un provvedimento che tutela la salute del cittadino, dato che la valutazione sulle condizioni di salute che possono consentire, sconsigliare o posticipare la vaccinazione devono essere effettuate al momento dell'anamnesi e della raccolta del consenso informato.
La norma viene ribadita dalla lettera inviata martedì scorso da Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia, all’Assessore Politiche della Salute Regione Puglia e ai Direttori Generali ASL Puglia sulle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19, come si legge sul sito della Fimmg.
Sono in molti a rivolgersi al medico di medicina generale per l'esenzione. Come riporta Repubblica, il 2 per cento del personale scolastico del Lazio è a caccia di un modo per continuare a lavorare senza necessariamente vaccinarsi. Non sono pochi colori che si stanno rivolgendo ai medici di famiglia con certificati di specialisti che stabiliscono questa o quella patologia. Che, senza però metterlo nero su bianco, sarebbe incompatibile con il vaccino, un certificato che "dice tutto e non dice niente", come spiega al quotidiano Pier Luigi Bartoletti, segretario Lazio Fimmg. "In realtà spesso si tratta di patologie che richiederebbero il vaccino e di corsa. Molti colleghi, proprio perché non sono disponibili a rilasciare esenzioni quando non servono, stanno ricevendo la revoca dai loro pazienti: ma il certificato è un atto serio. Se non ti vuoi fare il vaccino, allora stai a casa" spiega Bartoletti. "In più", conclude, "la vaccinazione è un fatto medico, se tornasse nell'alveo medico e non più politico sarebbe meglio, perché verrebbe fatta solo nell'interesse del paziente".
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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