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Medico legale, il consenso informato per il vaccino non è liberatoria

Professione Redazione DottNet | 04/01/2021 14:00

Benciolini ricorda che nel modulo per il vaccino è esplicitamente indicato che "non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza"

"Il consenso informato non è una liberatoria, non solleva il sanitario dalle conseguenze di una procedura medica. E' semplicemente un documento che informa il pazienze di possibili complicazioni o che lo mette doverosamente al corrente, come nel caso dei vaccini, che potrebbero esserci complicanze al momento non conosciute". Lo afferma il professor Paolo Benciolini, medico legale dell'Università di Padova, commentando l'iniziativa di un legale padovano, l'avvocato Giorgio Destro, il quale aveva consigliato a tre infermieri che gli si erano rivolti di vaccinarsi contro il Covid, ma di non firmare il consenso.

   Benciolini ricorda che nel modulo per il vaccino è esplicitamente indicato che "non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza".
Per il docente sarebbe una contraddizione accettare di vaccinarsi senza dichiarare per iscritto di averlo fatto. L'opinione espressa da Destro era invece che il consenso informato consentirebbe di "sollevare" i medici e la compagnia farmaceutica da possibili complicazioni ancora sconosciute del vaccino. "Nessun consenso informato - precisa Benciolini -costituisce una liberatoria per la responsabilità da colpe mediche. Il mio consiglio a tutti quelli che si vaccineranno, pertanto, è di firmare il consenso informato con tranquillità in quanto documenta la loro scelta libera e informata". 

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