Nel corso della pandemia da COVID 19, la gestione della terapia anticoagulante nei pazienti con diverse complessità cliniche ha suscitato un notevole interesse, vediamo il perché...
Le questioni che hanno da sempre caratterizzato l’approccio alle terapie anticoagulanti sono varie:
A tutte queste si aggiunge il momento storico che stiamo vivendo: la pandemia da Covid-19.
Come si può ben capire il quadro è particolarmente complesso!
É noto che i pazienti in trattamento con AVK (farmaci anticoagulanti Antagonisti della Vitamina K) rispetto a quelli in trattamento con i NAO (Nuovi Anticoagulanti Orali) hanno la necessità di un monitoraggio più frequente.
Pertanto le agevolazioni gestionali e prescrittive riconosciute dei NAO, unitamente alla loro comprovata efficacia e maggiore sicurezza, potrebbero portare la comunità medico-scientifica a propendere per uno switch da AVK a NAO, con la relativa riduzione degli inevitabili contatti per i controlli laboratoristici.
Il passaggio da AVK a NAO deve seguire delle indicazioni ben precise che proviamo a schematizzare nella tabella che segue:
In questo modo si mette al riparo il paziente da inutili rischi legati all’aspetto gestionale della patologia garantendo comunque l’efficacia e la sicurezza della terapia.
In sintesi la scelta terapeutica adeguata insieme agli standard di efficacia e sicurezza dimostrati consente di migliorare la qualità di vita del paziente.
Resta aggiornato con il nostro canale "in FIBRILLAZIONE per i NAO"
Bibliografia:
Bin Cao, M.D. et al. A Trial of Lopinavir–Ritonavir in Adults Hospitalized with Severe Covid-1 March 18, 2020 DOI: 10.1056/NEJMoa2001282
Liverpool Drugs Interactions Group. Interaction with experimentak COVID-19 therpies; 12 march 2020
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti