Comprendere i meccanismi attraverso i quali il microbioma influenza l'equilibrio metabolico potrebbe avere importanti ricadute su prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie legate all'insulino-resistenza
Il microbioma dell'intestino è in grado di influenzare il metabolismo. L'attività di molti organi è infatti influenzata da sostanze prodotte dai batteri e queste, in maniera diretta o indiretta, influenzano numerosi processi fisiologici e malattie. Tra loro, anche l'obesità e il diabete. Quindi, la comprensione dei meccanismi attraverso i quali il microbioma influenza l'equilibrio metabolico potrebbe avere importanti ricadute su prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie legate all'insulino-resistenza. In uno studio condotto all'Università di Tor Vergata e presentato dai giovani soci Sid per il 56esimo congresso annuale dell'Easd (European Association for the study of diabetes) emerge proprio come un metabolita dell'intestino potrà essere in futuro una possibile terapia per le malattie metaboliche.
Il microbiota intestinale, proprio con il rilascio di alcuni metaboliti come l'Ipa, sarebbe in grado di ridurre, spiega Mavilio, "lo stato pro-infiammatorio e le alterazioni glucidiche presenti in condizioni patologiche come l'obesità, proponendo così nuovi target terapeutici per la cura e la prevenzione delle malattie metaboliche". L'Ipa, dice Massimo Federici, ordinario di medicina interna a Tor Vergata, "ha potenzialità da esplorare sia come biomarcatore di rischio metabolico, sia come agente terapeutico". Per Francesco Purrello (nella foto), presidente della Sid, la Società italiana di diabetologia, ci sono "riflettori accesi da alcuni anni sull'importanza del microbiota e del microbioma intestinale nell'insorgenza e nella progressione del diabete". "Si tratta di un sistema complesso - aggiunge - che agisce anche sul sistema immunitario e sui meccanismi dell'infiammazione cronica, che sicuramente hanno profonde influenze sul metabolismo di zuccheri e lipidi. Da queste ricerche ci aspettiamo svolte importanti nel prossimo futuro".
Ampio studio sul New England. Chiesta a Ema e Fda estensione per uso cardiovascolare
Studio, aumenta la regolazione degli zuccheri a lungo termine
L'impatto stimato con questa nuova categoria di medicinali che passa alle farmacie è di circa 350-400 milioni di euro
Candido: "I dati degli Annali Amd rilevano che solo il 56% delle persone con diabete di tipo 2 raggiunge un valore di emoglobina glicata sotto il 7%, che è il primo grande obiettivo target nel controllo glicemico"
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti