Migliora in Italia la qualità dell'assistenza ai malati di diabete in cura nei centri specialistici della Penisola. A fotografare la situazione di questi pazienti è lo studio svolto dall'Associazione medici diabetologi (Amd), illustrato in una conferenza a Roma. L'indagine, che ha per nome 'Annali 2004-2007, quello preso in esame per studiare l'andamento di oltre 120 centri di diabetologia italiani e più di 500mila pazienti. I dati sono stati diffusi oggi, a 24 ore dall'inizio del XVII congresso nazionale dell'Amd, in programma fino a sabato a Rimini.
Il quadro che emerge dagli Annali è tutto sommato positivo: è infatti evidente un miglioramento progressivo delle performance assistenziali comprese nel periodo 2004-2007. Lo dimostra il dato sull'HbA1c, il parametro che determina il livello di controllo della
malattia, quello sui lipidi e quello sul controllo della pressione. "La conferma del trend di miglioramento delle cure - sottolinea Giacomo Vespasiani, coordinatore degli Annali Amd è data dall'aumento di tutti gli indicatori di esito favorevole considerati e dalla contemporanea riduzione dei corrispondenti indicatori di esito sfavorevole". Ma c'è anche qualche ombra. "Ad esempio i dati sul monitoraggio della funzionalità renale dell'esame del piede - osserva Vespasiani - sono ancora deludenti, dobbiamo migliorare".
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
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In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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