E' noto da anni che il consumo di pesce ricco in Omega 3 o anche il suo supplemento dietetico riduce la morte cardiaca.
Per dimostrare l'efficacia nel ridurre il rischio aritmico degli Omega 3 e conoscere meglio il meccanismo di azione elettrofisiologico gli autori dello studio pubblicato questa settimana su Circulation hanno valutato la relazione tra la dieta ricca in Omega 3 e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) all'Holter. Nel lavoro è stato dimostrato che esiste una associazione positiva tra Omega 3 e HRV attraverso una attivazione del tono vagale. Questa attivazione esercita una modulazione della attività barocettoriale adrenomediata ed un aumento della “fisiologica” attività senoatriale determinando così una riduzione della variazione erratica della frequenza cardiaca (associata alla morte improvvisa).
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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