L'associazione a base di venetoclax più rituximab è in grado di mantenere, anche dopo quattro anni nel 64% dei pazienti la negatività di 'malattia minima residua non rilevabile
Un trattamento della durata di due anni con una terapia di associazione a base di venetoclax più rituximab è in grado di mantenere, anche dopo quattro anni nel 64% dei pazienti con leucemia linfatica cronica, la negatività di 'malattia minima residua non rilevabile', mentre l'87% di essi rimane libero dalla progressione della malattia già due anni dopo il trattamento. Lo dimostrano i dati a 4 anni dello studio Murano che confermano l'efficacia di un meccanismo d'azione in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali (apoptosi).
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
Da Lilly arriva “The Life Button” un bottone per non “perdere il filo” delle cure
La borsa di studio arriva a quattro anni dalla scomparsa della presidente di Acto Campania, vittima di un tumore eredo familiare varata grazie proprio al suo impegno
Per la prima volta, i ricercatori cercheranno di individuare una “firma”, cioè un biomarcatore multimodale non invasivo di ipossia, per indirizzare in maniera più appropriata i pazienti che lo necessitano verso la radioterapia con particelle pesanti
AIL dal 2021 ha scelto di dedicare delle campagne informative e di servizio per i pazienti e le loro famiglie per raccontare i progressi nella lotta a queste malattie e offrire consulenze costruite attorno alle esigenze di chi vive la malattia in pri
Ricercatori Sapienza svelano come una ghiandola si indebolisce
Michele, che ha partecipato allo studio clinico internazionale per valutare l’efficacia della terapia, oggi è libero dalle classiche trasfusioni
In occasione della Giornata Nazionale contro le leucemie AIL presenta cinque progetti di Ricerca Indipendente finanziati a SIE, SIES, GITMO, FIL e AIEOP
Commenti