Il trattamento anticoagulante orale con inibitore della vitamina K è una delle terapie che più occupa e preoccupa i cardiologi di tutto il mondo.
L'utilità del trattamento anticoagulante orale nei pazienti con fibrillazione atriale è fuori discussione ma l'attenzione da parte del medico curante, il pathos che accompagna il controllo del valore dell'INR da parte del paziente e la gestione della terapia, anche rispetto ad altri trattamenti, rendono la “gestione” di questo trattamento veramente complessa. In questo studio, pubblicato su The Lancet, vengono presentati i risultati dello studio Amadeus che ha confrontato il trattamento con Idraparinux a dose fissa con il trattamento convenzionale con Warfarin (Coumadin) in circa 5000 pazienti in fibrillazione atriale.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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