Canali Minisiti ECM

Un altra "vittoria" del Warfarin nella prevenzione del rischio embolico in Fibrillazione striale

Cardiologia Redazione DottNet | 04/08/2008 13:15

Il trattamento anticoagulante orale con inibitore della vitamina K è una delle terapie che più occupa e preoccupa i cardiologi di tutto il mondo.

L'utilità del trattamento anticoagulante orale nei pazienti con fibrillazione atriale è fuori discussione ma l'attenzione da parte del medico curante, il pathos che accompagna il controllo del valore dell'INR da parte del paziente e la gestione della terapia, anche rispetto ad altri trattamenti, rendono la “gestione” di questo trattamento veramente complessa. In questo studio, pubblicato su The Lancet, vengono presentati i risultati dello studio Amadeus che ha confrontato il trattamento con Idraparinux a dose fissa con il trattamento convenzionale con Warfarin (Coumadin) in circa 5000 pazienti in fibrillazione atriale.

End point primario dello studio era la valutazione del rischio emorragico generale dell'Idraparinux e secondario, dimostrare la non inferiorità di Idraparinux rispetto al Warfarin. Lo studio è stato interrotto per un eccesso di eventi emorragici seri nel gruppo di pazienti trattati con Idraparinux. In questo gruppo, infatti, sono stati registrati un numero significativamente maggiore di emorragie intracraniche mentre si è ottenuta l'efficacia clinica nel ridurre gli eventi tromboembolici.
Il farmaco si è dunque dimostrato efficace quanto il Warfarin ma meno sicuro. Qualche anno fa anche un altro farmaco anticoagulante orale, lo ximelagatran, un inibitore del fattore X, aveva tentato di scalzare il ruolo del warfarin senza successo. Il trattamento più dispendioso e complicato risulta per ora il più sicuro negli studi clinici controllati. Una delle possibili spiegazioni dell'insuccesso del Trial è proprio da ricercare nel tipo di studio clinico che sottostima la pericolosità del trattamento con Warfarin. Infatti il numero degli eventi avversi riscontrati nei pazienti trattati con warfarin nella popolazione, al di fuori dei rigorosi controlli degli studi clinici controllati, è probabilmente maggiore.

Commenti

I Correlati

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti