Un'inchiesta di Panorama svela il business che vedrebbe coinvolto il virologo e altri suoi colleghi che chiederebbero cachet in denaro per le partecipazioni
Sono 163 i medici morti per Covid-19: uomini che hanno sacrificato la propria vita per stare accanto ai pazienti, agli ammalati. E come loro migliaia tra camici bianchi e infermieri che non hanno avuto un attimo di respiro in questi tre mesi di pandemia (che chissà se e quando finirà). E poi ci sono i medici che invece dal coronavirus hanno avuto un'opportunità di business. Sul banco dei presunti imputati c’è il virologo Roberto Burioni, ospite fisso a ‘Che tempo che fa’. E contro di lui arriva ora un esposto del Codacons alla Corte dei Conti. “Dopo l’ inchiesta condotta da Panorama che svela il business del virologo e di altri suoi colleghi onnipresenti in tv -dice il Codacons – Già da tempo Burioni è oggetto di numerose critiche e viene da più parti accusato di eccessivo protagonismo mediatico. Vogliamo tuttavia capire quanto costa il virologo ai cittadini italiani, considerata la sua presenza fissa a ‘Che tempo che fa’, costosissimo programma Rai già oggetto di indagini da parte della magistratura contabile”.
Un'inchiesta di Panorama “svela infatti un vero e proprio business che vedrebbe coinvolto il virologo e altri suoi colleghi, i quali chiederebbero cachet in denaro per le partecipazioni, anche di pochissimi minuti, alle varie trasmissioni televisive”, attacca l’ Associazione.
E per Ilaria Capua? Anche la virologa ed ex deputata di Scelta Civica ha la sua “fee”, come si chiama nell’ ambiente, d’ ordinanza: “Per un contributo di 10 minuti su Skype o dallo studio televisivo dell’ università siamo attorno ai 2 mila euro più Iva. Non andiamo a minutaggio ma se si chiede una presenza di 10 minuti non può essere di un’ ora, altrimenti la fee sale”, aggiunge l’ agente. La rivista ha anche fatto sapere che anche il consigliere del cda, eletto dai dipendenti, Riccardo Laganà ha chiesto chiarimenti alla Rai sull’ argomento.
Fonti: Panorama, Ilfatto quotidiano, Codacons
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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