Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Rischio ictus con la Ginkgo Biloba

Medicina Generale Redazione DottNet | 15/05/2009 17:34

La Ginkgo Biloba, pianta quasi beatificata che ombreggia le nostre strade e fornisce i principi attivi per curare Alzheimer e malattie cardiocircolatorie aumenta anche il rischio di ictus cerebrale.

 Ne da' notizia l'Associazione Italiana dei Medici Fitoterapeuti attraverso il presidente Fabio Firenzuoli, direttore a Empoli del Centro di Medicina Naturale della locale Ausl 11. Secondo uno studio appena pubblicato negli Stati Uniti dalla rivista scientifica Neurology, un gruppo di anziani trattati con Ginkgo Biloba ha presentato un'importante incidenza di ictus, statisticamente significativa rispetto al gruppo di soggetti non trattati. ''Evidentemente'', commenta Firenzuoli, ''si tratta di un campanello d'allarme da non sottovalutare, se si pensa che il farmaco è spesso assunto anche spontaneamente da molti anziani per migliorare attenzione, memoria e capacità intellettive. Contrariamente a quanto ritenuto finora, sembra che proprio pazienti più fragili come gli anziani siano più a rischio.

Quindi cautela. Servono altri studi''. ''Ne abbiamo appena scoperti due, sospetti fin dal nome'', spiega Firenzuoli. ''Nel primo, venduto come anti mal di testa, c'era del Nimesulide, il principio attivo dell'Aulin, farmaco notoriamente antinfiammatorio e analgesico. Nell'altro - precisa ancora l'esperto - venduto per abbassare la pressione arteriosa, abbiamo invece trovato la Reserpina, farmaco ipotensivo. Grazie alle ricerche del Dipartimento di Farmacologia dell' Università di Firenze diretto dal professor Alessandro Mugelli, è intervenuto il Ministero della Salute, ripristinando la sacralità della legge''.

Commenti

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa