Trovata la soluzione per ovviare alla mancata adozione della ricetta dematerializzata
La Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) Lombardia, insieme alla Regione, ha trovato una soluzione per ovviare alla mancata adozione della ricetta dematerializzata in Lombardia: ogni paziente riceverà un Numero di ricetta elettronica (Nre), con cui potrà recarsi in qualsiasi farmacia della regione, e ritirare il farmaco presentando la sua tessera sanitaria. E' quanto si apprende da Fimmg Lombardia. In questo modo non sarà più necessario doversi far stampare dal medico di base la ricetta, e andare nel suo studio in questi giorni. Il numero sarà ogni volta diverso per farmaco e paziente, in modo da garantire la privacy del cittadino. La misura non varrà per i farmaci di fascia C e quelli fuori dal Siss (Sistema informativo socio sanitario), cioè le ricette fatte per i farmaci di terapia dolore o in distribuzione per conto.
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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