Nel 2017 più della metà dei medici italiani in attività aveva un'età pari o superiore a 55 anni. Troppi gli ostacoli a livello di formazione e assunzione dei nuovi medici
Il numero di medici pro capite in Italia è superiore alla media europea: 4 rispetto al 3,6 per 1.000 abitanti nel 2017. Però, l'età dei medici attualmente in servizio in Italia "desta preoccupazioni circa la capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione in futuro". E' quanto si legge nel rapporto State of Health in the EU: Italy. Country Health Profile 2019" presentato ieri mattina a Bari dall'Aress Puglia in collaborazione con Commissione Ue, Ocse e Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari e sulle Politiche Sanitarie.
Tra il 2010 e il 2018, oltre 8.800 neolaureati in Medicina o medici già in possesso di una formazione completa hanno lasciato l'Italia, riporta il rapporto State of Health in the EU: Italy. Country Health Profile 2019". "Le preoccupazioni circa la futura disponibilità di personale medico - si legge - sono aggravate dagli ostacoli a livello di formazione e assunzione dei nuovi medici, necessari per sostituire il gran numero di medici che presto andranno in pensione. Tali ostacoli sono altresì all'origine di un'emigrazione massiccia di neolaureati in medicina e di giovani medici all'inizio della carriera. Tra il 2010 e il 2016 il numero dei laureati in medicina nelle facoltà italiane è passato da circa 6.700 a oltre 8.000 unità. Tuttavia, non riuscendo a trovare un tirocinio e una specializzazione per completare la formazione poiché i posti sono limitati a un numero totale nettamente inferiore a quello dei laureati, molti neolaureati hanno deciso di andare all'estero".
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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