Solo il 3% delle spese attuali per le ricerche per le malattie infettive a livello globale è destinata alla polmonite
Nel 2018 sono stati oltre 800mila i bimbi con meno di 5 anni morti nel mondo per polmonite: uno ogni 38 secondi. La maggior parte di loro aveva meno di due anni e circa 153.000 sono morti nel loro primo mese di vita. Ecco perché l'Unicef e altre organizzazioni (IsgGlobal, Gavi, Save the Children, Every Breath Counts, Unitaid) hanno lanciato un appello nella Giornata mondiale contro la polmonite: l'obiettivo è chiedere un impegno da parte degli Stati a puntare sulle politiche di prevenzione. Ciò mentre la ricerca scientifica avanza: un nuovo studio condotto nel Laos dal Murdoch Children's Research Institute e dall'Università australiana di Melbourne ha scoperto che un tipo di vaccino contro lo pneumococco fa diminuire i casi del 35% delle forme più gravi.
"Ogni giorno circa 2.200 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di polmonite, una malattia curabile e quasi sempre prevenibile", ha detto Henrietta Fore, direttore generale dell'Unicef.
In gennaio ospiteranno i leader mondiali al Global forum sulla polmonite nei bambini previsto in Spagna, insieme alle fondazioni 'la Caixa', Bill and Melinda Gates e Usaid. In Italia nel 2016 10.837 persone sono morte per polmoniti, di cui il 97% sono anziani oltre i 65 anni. Tra le iniziative di sensibilizzazione previste per la Giornata mondiale, anche una miniserie realizzata dall'azienda farmaceutica Pfizer nella quale il duo comico Ale e Franz ha prestato la voce a Polmo e Nite, due batteri che dialogano tra loro ironizzando sulla disinformazione e sul rischio di contagio.
Da Pechino hanno risposto alla richiesta di maggiori informazioni in merito al boom di polmoniti tra i bambini specificando che “non sono aumenti inattesi data la revoca delle restrizioni Covid, come accaduto anche in altri Paesi”
Falcone: "Le polmoniti causate dall'influenza tendono a complicarsi più frequentemente con sovrainfezioni batteriche, come quelle causate da Staphylococcus aureus o Pneumococco"
Falcone: “Il Mycoplasma Pneumoniae è un germe noto, provoca polmoniti di lieve entità. Il rischio è legato alla resistenza di alcuni di questi germi all’azitromicina, l’antibiotico che si utilizza in questi casi, di cui è stato fatto un uso improprio
"Fortunatamente il Mycoplasma pneumoniae è sensibile a diversi antibiotici e quindi l'infezione può essere curata tramite l'applicazione di protocolli medici ben conosciuti e verificati"
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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