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I finanziatori hanno l'obbligo di pubblicare gli studi clinici

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/07/2019 14:42

Vale per le sperimentazioni cliniche, condotte nell'Unione europea. Il riassunto dei risultati ottenuti va sul database europeo EudraCT

La Commissione europea, l'Agenzia europea del farmaco (Ema) e i direttori delle agenzie nazionali del farmaco hanno siglato insieme una lettera per ricordare a tutti i finanziatori di sperimentazioni cliniche, condotte nell'Unione europea, che hanno l'obbligo di pubblicare il riassunto dei risultati ottenuti sul database europeo EudraCT. Come spiega l'Ema sul suo sito, la trasparenza e il pubblico accesso ai risultati degli studi clinici, che siano positivi o negativi, sono fondamentali per proteggere e promuovere la salute pubblica.

E' responsabilità dei finanziatori assicurare che il protocollo di informazione e risultati delle sperimentazioni siano messi sul database, e rendere le informazioni disponibili pubblicamente attraverso il registro europeo degli studi clinici. Dal 2014 hanno infatti l'obbligo di pubblicare i risultati entro un anno dalla fine della sperimentazione, o 6 mesi se fatta sui bambini

 Queste informazioni vanno inoltre condivise anche con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Fino allo scorso aprile, sul database EudraCt c'erano 57.687 studi, di cui 27mila terminati. I finanziatori erano in regola con i requisiti della pubblicazione per il 68% degli studi, mentre mancavano i risultati per il 31,8%. Ad essere più 'negligenti' da questo punto di vista sono risultate le istituzioni non commerciali, come le università, che hanno pubblicato solo il 23,6% dei risultati, contro il 77,2% delle aziende. Atenei e piccole aziende spesso non sono consapevoli o non hanno incentivi a pubblicare i risultati. Ecco perchè le autorità europee si stanno muovendo perchè abbiano ben chiaro questo obbligo. Il primo passo è questa lettera siglata dalle tre istituzioni, che verrà mandata soprattutto agli sponsor accademici. Da settembre 2018 inoltre l'Ema ha iniziato a rilevare mensilmente gli studi di cui mancano i risultati.

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