Nel 2006 il 58% delle donne con malattie cardiovascolari ha dichiarato di non aver rispettato le linee guida sull'attività fisica raccomandate dall'Aha
Più della metà delle donne con malattie cardiovascolari accertate non fa abbastanza attività fisica, con numeri in crescita negli ultimi dieci anni. E' il risultato di uno studio sulle donne statunitensi affette da queste patologie (malattia coronarica, ictus, insufficienza cardiaca, disturbi del ritmo cardiaco e malattia delle arterie periferiche) e che è stato realizzato dalla Johns Hopkins Medicine. Nel 2006, il 58% delle donne con malattie cardiovascolari ha dichiarato di non aver rispettato le linee guida sull'attività fisica raccomandate dall'Aha, l'American Heart Association. Nel 2015, tale percentuale è salita al 61%.
Una ricerca guidata dall'I.R.C.C.S. Neuromed, pubblicata su "Immunity", svela questa complessa interazione biologica, inizialmente rivolta a proteggere il cuore, ma che può evolvere verso l'insufficienza cardiaca
La consapevolezza di questi rischi, spiegano gli esperti, rimane criticamente bassa, eppure i disturbi del ritmo cardiaco possono essere potenzialmente letali
In occasione della Giornata mondiale dedicata alle malattie rare, Maugeri accende i riflettori sulle patologie cardiache congenite neonatali e sulla ricerca mirata a nuovi trattamenti
La Conferenza Nazionale è parte di un più ampio progetto strategico finalizzato a favorire una progressiva crescita delle competenze clinico-assistenziali di tutti i medici e gli infermieri che già lavorano nelle UTIC
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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