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Pomodoro per salvare il cuore

Cardiologia Redazione DottNet | 28/04/2009 08:35

Un piatto di pasta abbondantemente condita con sugo di pomodoro, magari concentrato: potrebbe essere questa la 'ricetta' medica prescritta per salvare il cuore.

 Merito del licopene, l'antiossidante contenuto nella buccia del pomodoro, responsabile del colore rosso e di quello giallo di altri vegetali, fino ad ora considerato un prezioso alleato contro il tumore della prostata, diventa una vera e propria terapia anti-infarto e ictus. I cardiologi, riuniti a Taormina per il Mediterranean cardiology meeting, sono sicuri, sulla base delle evidenze scientifiche di alcuni studi, dell'utilità di questo punto fermo della dieta mediterranea. La sua prescrizione potrebbe addirittura entrare in un protocollo di prevenzione attraverso l'alimentazione. Il segreto della sua capacità protettiva del sistema cardiovascolare è nella forza antiossidante: gli studi dimostrano come sia capace di bloccare l'ossidazione dei lipidi, in modo da ridurre il rischio di formazione di placche, che sono la principale causa di problemi cardiovascolari.

In parole più chiare, meno ictus e meno infarti. Il licopene però può essere assorbito dall'organismo solo a determinate condizioni. Questa sostanza contenuta nella buccia del pomodoro non è assorbibile in forma cruda. Per questo, il pomodoro deve essere cotto e, ancor meglio, in forma concentrata. In teoria sarebbe necessario consumare ogni giorno un chilogrammo di pomodori, che in forma concentrata si trasformano in 100 grammi.
Questa quantità si dimostra capace di ridurre il rischio di incidenti cardiovascolari in modo variabile a seconda delle condizioni di partenza delle persone. Si calcola che utilizzando il pomodoro come elemento cardine all'interno della dieta mediterranea, si possa ridurre il rischio, ha spiegato Michele Gulizia, presidente dell'Associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione, sino al 30%. Intanto, si pensa già a tradurre questa indicazione in una pillola, un cosiddetto nutraceutico, capace di offrire i benefici di questa alimentazione a chi per posizione geografica o problemi di salute non può approfittarne. Altri cibi della dieta mediterranea sono considerati salvacuore, a partire dal pesce, con gli omega-3, e frutta e verdura. Anche una delegazione di cardiologi e genetisti cinesi è venuta a Taormina per studiare come importare nel proprio paese i benefici della dieta mediterranea. Uno degli elementi che ha suscitato curiosità nella delegazione è la nascita dell'unità cardiometabolica all'interno della divisione dell'ospedale Garibaldi-Nesina di Catania, dove affrontare globalmente il rischio cardiovascolare e metabolico dei pazienti a 360 gradi.

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