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Cellule staminali operaie nel pancreas

Oncologia Redazione DottNet | 24/04/2009 16:58

Sono trascorsi 40 anni esatti dal primo trapianto di cellule staminali eseguito in America su un bambino votato a morte certa per una grave malattia congenita del sangue. Artefice e pioniere di quell’intervento che, in seguito, ha cambiato il destino di migliaia di bambini in tutto il mondo, è Richard Gatti, della Università della California di Los Angeles.

“Mattew aveva pochi mesi di vita quando lo operai di trapianto di cellule staminali emopoietiche prelevate dal midollo osseo della sorellina di sei anni. Oggi Mattew ha 40 anni, quattro figli e gode di ottima salute. D: “ Ma come sono le cellule che vengono usate per il trapianto”? R: “ E’ impossibile descriverle. La cellula staminale in realtà rassomiglia a tante altre cellule ma è indirizzata verso un’ unica funzione che è quella di riprodursi nella linea cellulare desiderata permettendo così di salvare tante vite umane”.

Da poco è stato scoperto che nel pancreas ci sono 'staminali operaie'che provvedono alla manutenzione dell'organo e producono enzimi digestivi come cellule adulte. La nuova famiglia di cellule staminali si nasconde in mezzo a normali cellule adulte (tra le cosiddette cellule 'acinari'), e da esse apparentemente indistinguibili. La scoperta e' del premio Nobel per la medicina 2007 Mario Capecchi dell'Universita' dello Utah di Salt Lake City e del ricercatore Eugenio Sangiorgi, dell'Universita' Cattolica di Roma.

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