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Linee guida: colesterolo Ldl a 70 per cardiopatici

Cardiologia Redazione DottNet | 19/12/2018 14:51

Il livello deve essere raggiunto con l' impiego delle statine e, se necessario, aggiungendo alla statina una terapia non statinica (come l' ezetimibe)

Livelli eccessivi di colesterolo cattivo Ldl possono innescare il processo di aterosclerosi (ispessimento e ostruzioni delle arterie), causando nel tempo la formazione di vere e proprie placche che ostacolano il flusso del sangue fino a bloccarlo del tutto. In base a dove si sviluppano, queste ostruzioni possono causare infarto o ictus. Chi ha avuto un evento cardiovascolare ha un rischio maggiore di incorrere in uno o più eventi successivi se il livello di colesterolo non rimane sotto un determinato livello. Le linee guida internazionali fissano questo livello (target) a 70mg/dl, che deve essere raggiunto con l' impiego delle statine e, se necessario, aggiungendo alla statina una terapia non statinica (come l' ezetimibe). Non tutti i pazienti, tuttavia, raggiungono i risultati raccomandati con le terapie tradizionali.

L' ipercolesterolemia (livelli di colesterolo cattivo Ldl oltre i parametri raccomandati) che ne può derivare rappresenta quindi un fattore di rischio importante. "Riuscire a mantenere un livello di colesterolo 70mg/dl è un obiettivo fondamentale - afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto della Società italiana di cardiologia (Sic) e direttore della Scuola di specializzazione in malattie dell' apparato cardiovascolare dell' Università Federico II di Napoli, a margine del congresso nazionale Sic - Se le terapie tradizionali non funzionano o funzionano in parte, non deve esserci rassegnazione da parte del paziente o del medico. Recentemente si sono resi disponibili gli inibitori di Pcsk9, farmaci innovativi che si somministrano per via sottocutanea ogni 15 giorni. Il loro impiego si è dimostrato efficace nel ridurre i livelli di colesterolo cattivo, oltre ad avere un ottimo profilo di sicurezza. Inoltre recenti studi hanno evidenziato come il ricorso a questi farmaci riduca l' incidenza di eventi cardiovascolari importanti come l' ictus e l' infarto".

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