Scotti: Entro maggio si potrà arrivare all'intesa definitiva
Un ruolo più incisivo dei medici di famiglia nella riduzione delle liste d'attesa, nelle vaccinazioni, nell'evitare gli accessi inutili al pronto soccorso, nell'assistenza a tutto tondo dei pazienti cronici. Con la possibilità per i cittadini di poter fare un'ecografia, una spirometria o avere altre prestazioni direttamente dal proprio dottore di fiducia.
Sono alcune novità che diventeranno possibili con la nuova Convenzione di medicina generale che sembra avviata alla fase finale dopo l'ok della Ragioneria dello Stato all'atto di indirizzo integrativo, di cui hanno dato notizia le Regioni e che sblocca la trattativa.
«Non ho dubbi sul 'sì' della presidenza del Consiglio - aggiunge il leader sindacale - considerato l'atteggiamentop positivo avuto fino ad oggi in tutte le fasi della trattativa da parte del ministro Beatrice Lorenzin». Una volta ottenuto il via libera «si potranno così avviare - precisa Scotti - le fasi procedurali per arrivare alla ratifica in conferenza Stato Regioni, che renderà l'accordo effettivo». Ma è il momento, continua Scotti, di dare un'accelerazione alle trattative. Per questo i medici della Fimmg sono «disponibili - assicura Scotti - a convocazioni anche nella Settimana Santa, perché né i medici e né cittadini posso più aspettare. E se si chiude la prossima settimana, entro maggio l'intesa potrà essere pubblicata in Gazzetta ufficiale». Questo «permetterà di avviare gli accordi regionali utili alla riduzione delle liste di attesa, ad evitare accessi inutili al pronto soccorso, a migliorare la presa in carico dei pazienti cronici, vera e propria emergenza dei prossimi anni. Ma anche a velocizzare l'accesso dei giovani alla medicina generale, come parziale soluzione alla carenza di medici e che farebbe rischiare a un italiano su 3 di non avere un medico di famiglia entro 8 anni» .
Nella nuova Convenzione, infatti, sono contenuti «gli strumenti necessari a mettere in campo, a livello regionale, progetti per l'evoluzione della medicina generale, grazie ad un ruolo primario del medico di famiglia nell'assistenza territoriale» .
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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