Sta nell'individuare il donatore con la percentuale più alta di cellule ''natural killer'' (Nk), la chiave per aumentare la possibilità di successo di un trapianto di midollo osseo da genitori o fratelli.
L'affinamento della metodologia per rintracciare il cosiddetto ''donatore più promettente'' e la sua applicazione clinica ha visto all'opera un pool rosa di ricercatrici dell'Ist e del Gaslini di Genova, con la regia del professor Lorenzo Moretta e l'equipe del professor Franco Locatelli del policlinico San Matteo di Pavia. Daniela Pende, del laboratorio di immunologia dell'Ist diretto dalla professoressa Maria Cristina Mingari, è tra le protagoniste dello studio durato cinque anni e pubblicato dalla rivista scientifica ''Blood''. Nel pool con lei anche Stefania Marcenaro, Stefania Martini, Michela Falco e Alessandro Moretta. Il campo è quello del trapianto ''aploidentico'', ovvero ''uguale a metà'', caratteristica del midollo dei genitori e di circa il 50% dei fratelli.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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