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Diagnosi accurate per Mycoplasma genitalium

Ginecologia Redazione DottNet | 21/12/2017 15:12

Il contributo dei saggi molecolari e della PCR.

Mycoplasma genitalium (Tully et al., 1983) è un batterio Gram-positivo parassita che colonizza il tessuto epiteliale ciliato urogenitale e respiratorio dei primati. Si tratta del batterio non simbionte più piccolo del mondo attualmente conosciuto. Il genoma circolare di questa specie consiste di 521 geni, per un totale di 582.970 coppie di basi, sulle quali agisce l'enzima EcoRI, che divide il genoma in 74 frammenti. Le crescenti segnalazioni di alti tassi di resistenza all'azitromicina rilevati negli studi di ricerca hanno aumentato la necessità di test diagnostici commerciali disponibili e di metodi standardizzati per la rilevazione dei marcatori di resistenza.

Il micoplasma genitalium è molto difficile da coltivare in coltura e la mancanza di test diagnostici disponibili in commercio ha limitato i  test di routine .

La tecnica reazione a catena della polimerasi (PCR) e altri saggi molecolari hanno dimostrato un'associazione con esiti avversi di altre malattie, quali uretrite, cervicite, endometrite, malattia infiammatoria pelvica (PID), ed inoltre un'associazione con il rischio di infezione da parte del virus dell'immunodeficienza umana. I primi test diagnostici mediante PCR si sono concentrati sul gene di adesione MPa e sul gene dell'RNA ribosomiale 16S. Successivamente è stato sviluppato un saggio di amplificazione rivolto ai ribosomi, ampiamente utilizzato per studiare l'epidemiologia di M. genitalium. Il lavoro di Gaydos del 2017 conferma l'utilità dei metodi molecolari disponibili per la diagnosi di M. genitalium, quali saggi per predire la suscettibilità agli antibiotici.
 

Bibliografia:

Gaydos, 2017. Mycoplasma genitalium: Accurate Diagnosis Is Necessary for Adequate Treatment. J Infect Dis. 2017 Jul 15;216 (suppl_2):S406-S411. doi: 10.1093/infdis/jix104.

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