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Ferlin (Siams): infertilità in aumento tra i giovani

Andrologia Redazione DottNet | 18/12/2017 20:03

Il ruolo dell'andrologo tra prevenzione e diagnosi

Alberto Ferlin è il presidente della Siams, la Società di Andrologia e della Medicina della Sessualità. Molti gli argomenti, tutti di attualità, che il professor Ferlin spiega con particolare riferimento all'infertilità maschile e al ruolo dell'andrologo.

Professore, c’è ancora una scarsa conoscenza nei confronti dell’andrologo. Eppure i problemi della sessualità affliggono anche i più giovani. L’approccio nei confronti di una specializzazione considerata ancora un tabù sta cambiando?

L’andrologo viene spesso definito come il ginecologo dell’uomo, ma purtroppo manca la cultura e la corretta informazione affinché l’andrologo diventi il punto di riferimento per i maschi, soprattutto tra i più giovani, così come per tradizione, di generazione in generazione il ginecologo è diventato il medico di fiducia per le femmine, in tutte le fasi della vita. Al ginecologo le donne si rivolgono fin dalla giovane età per qualsiasi problematica interessi l’apparato riproduttivo, per disturbi sessuali, per i problemi di fertilità, durante una gravidanza, fino alla menopausa o anche semplicemente per un consiglio su tante tematiche e tanti dubbi. E le donne con il ginecologo sono abituate a fare screening e prevenzione: PAP test, tamponi vaginali, ecografie pelviche, mammografie, densitometrie ossee. Perché l’andrologo e le tematiche della fertilità e della sessualità del maschio invece sono ancora un tabù? Eppure le patologie andrologiche incidono pesantemente sulla salute riproduttiva e sessuale del maschio. Peraltro, alcune di queste patologie, quali il tumore del testicolo, il criptorchidismo, l’infertilità, le malattie sessualmente trasmissibili, sono in forte aumento. Più della metà dei giovani non conosce nemmeno la parola andrologo e non sa di cosa si occupi l’andrologia. Che invece ha un ruolo molto importante, non solo per la diagnosi e terapia delle patologie dell’apparato riproduttivo e per la salute sessuale del maschio e della coppia, ma anche nella prevenzione di tali problematiche. Oltre alla scarsa informazione, le problematiche dietro a questa scarsa consapevolezza sono legate anche ad altri aspetti: gli andrologi non sono tanti come i ginecologi, purtroppo non è previsto l’andrologo per esempio nei consultori familiari, molti medici di medicina generale non sono molto consapevoli di queste tematiche, nelle scuole non si parla adeguatamente di educazione sessuale e anche il passaggio dal pediatra al medico dell’adulto, proprio nella fase così delicata dello sviluppo e della maturazione riproduttiva e sessuale non avviene con la continuità necessaria. Anche la visita di leva, unico momento in cui i maschi si mettevano a nudo davanti ad un medico, non esiste più, perdendosi di fatto l’unico momento per una prevenzione efficace, seppur superficiale. E altre figure professionali che potrebbero fare molto nel campo delle prevenzione andrologica, quali i medici sportivi o i medici scolastici, non sono purtroppo molto attenti a tali problematiche. Problematiche che non coinvolgono, come si crede, solo gli uomini di una certa età. La metà dei casi di infertilità di coppia riconosce cause maschile, la disfunzione erettile o l’eiaculazione precoce colpiscono anche molti giovani, le disfunzioni ormonali ci sono in tutte le età e le malattie sessualmente trasmissibili sono tipiche proprio dei giovani. Per fortuna, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un graduale cambiamento da parte dei giovani, sostenuti dalle famiglie e dalle istituzioni, che cominciano a trovare nell’andrologo il loro consulente di fiducia. Merito delle molte campagne di informazione e prevenzione svolte soprattutto nelle scuole.

Quali sono i fattori, anche "esterni" che minacciano la salute sessuale dei più giovani?

Stili di vita sbagliati, dieta, fumo, alcool e droghe sono nemici della sessualità e della salute sessuale dei giovani, con ripercussioni anche negli anni successivi. La scarsa informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e, di conseguenza, rapporti sessuali non protetti sono un pericolo per la salute riproduttiva e sessuale. L’inizio dei rapporti sessuali in giovanissima età e con partner diverse, la sessualità molto disinibita propria delle nuove generazioni, il sesso facile via web che distorce dalla sessualità reale, tabù e falsi miti non fanno altro che peggiorare la situazione delicata dei giovani nei momenti critici della vita, cioè negli anni in cui il maschio raggiunge la maturità, l’identità e il ruolo nella vita sessuale. L’aumento preoccupante dell’obesità nei bambini e adolescenti, con le modificazioni ormonali che ne conseguono, è un’altra problematica che minaccia la salute riproduttiva e sessuale degli uomini di oggi. Le vere patologie che hanno ripercussioni negative sull’apparato riproduttivo e sessuale (diabete, malattie endocrine, tumori, etc), al confronto con tutti questi fattori di rischio "esterni", incidono in proporzione meno rilevante, ma non trascurabile neanche tra i giovani. Ecco perché la salute sessuale passa per la prevenzione e i sintomi sessuali non devono essere sottovalutati, né tantomeno da risolvere con intrugli o pasticche vendute su internet.

Quali sono gli esami e le terapie più innovative?

I disturbi sessuali possono avere tante cause e fattori di rischio. Devono essere affrontati tenendo in considerazione la salute generale dell’uomo e la salute sessuale della coppia. Gli esami non sono uguali per tutti e non esiste una ricetta che vada bene per tutti. Il medico, dopo un adeguato colloquio e visita medica, ha a disposizione esami ormonali, esami che valutano la vascolarizzazione dei vasi del pene per capire se ci sono problematiche vascolari, esami generali per valutare lo stato metabolico del paziente, questionari e test per inquadrare più nel dettaglio la problematica, esami microbiologici per le malattie sessualmente trasmissibili. Insomma, l’armamentario diagnostico è ampio e permette di inquadrare il problema nel suo complesso. Senza dimenticare che le problematiche sessuali hanno sempre, soprattutto nei più giovani, una componente psicologica importante, sia come causa del problema che come conseguenza dello stesso e pertanto sarebbe necessario inquadrare il disturbo non solo dal punto di vista medico, ma anche psicosessuologico. Solo in questo modo infatti, le terapie sono più efficaci. E oggi esistono farmaci efficaci per tutti i disturbi sessuali, in primis disfunzione erettile ed eiaculazione precoce, ma la terapia va personalizzata e si deve creare un rapporto di fiducia tra paziente e medico affinché la terapia sia anche risolutiva a lungo termine.

Si è svolto nelle settimane scorse il congresso nazionale Androyoung: ci traccia un bilancio dell’evento e le novità emerse nel corso della due giorni?

La Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) ha sempre investito molto nei giovani endocrinologi-andrologi italiani, tanto da far nascere la sezione Androyoung della società. A Rimini si è tenuto il I° Congresso Androyoung SIAMS, che ha rappresentato un momento straordinario di incontro dei giovani andrologi che hanno mostrato di possedere già un livello scientifico e comunicativo di ottimo livello. D’altra parte le scuole andrologiche italiane sono da anni ai vertici mondiali della ricerca e pubblicazione scientifica e la nuova generazione si sta meritando l’eredità di tali scuole. Il congresso ha spaziato dalla medicina della riproduzione, alla endocrinologia andrologica, alla sessualità di coppia, con un occhio alla ricerca di base e traslazionale tipico delle scienze andrologiche italiane. Fondamentale è lo spirito delle nuove generazioni alla multidisciplinarietà e il congresso è stata anche l’occasione per tracciare e costruire percorsi di diagnosi e cura affrontati in modo sinergico da più professionisti.

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