L'evoluzione della Ventilazione Meccanica Non Invasiva (NIV) nel trattamento della patologia polmonare e cardiaca.
Il primo modello di “ventilatore meccanico” fu messo a punto nei primi del '900, dal Prof. George Poe. Verso la fine degli anni '20, iniziò l'utilizzo dei primi ventilatori meccanici sugli esseri umani, e con l'epidemia di Poliomelite in Australia, venne messo a punto il primo respiratore artificiale, noto come "polmone d'acciaio". Questa tecnica ha spesso cambiato la storia clinica e la prognosi di pazienti affetti da patologie, che prima erano fatali.
Oggi vengono utilizzati ventilatori sofisticati e meno ingombranti, che rendono migliore la qualità di vita dei pazienti che ne necessitano l'utilizzo; anche la scelta delle modalità ventilatorie e la maneggevolezza degli stessi ha notevolmente migliorato la compliance e gli outcomes.
L'utilizzo della NIV è aumentato significativamente nel tempo tra i pazienti ospedalizzati per riacutizzazioni di BPCO, dimostrando una percentuale di successo dell'80-85%. Le Linee Guida Gold del 2017 hanno ribadito evidenze già sottolineate nel corso degli ultimi anni, e cioè che la NIV è lo standard terapeutico per ridurre la mortalità e la morbilità nei pazienti con insufficienza respiratoria ipercapnica e BPCO, che necessitano ricovero ospedaliero.
Le indicazioni dell'utilizzo della NIV sono la presenza di acidosi respiratoria (pH arterioso < 7,35), di ipercapnia (paCO2 > 45 mmHg), dispnea severa con utilizzo dei muscoli respiratori accessori e ipossiemia persistente. Se tale terapia risulta cruciale per i pazienti con patologie respiratorie, questi stessi pazienti sono affetti spesso anche da malattie cardiovascolari. Infatti è stato dimostrato che patologie cardiovascolari con scompenso cardiaco (30% dei pazienti BPCO) e cardiopatia ischemica, sono tra le principali patologie concomitanti nella BPCO, e che la loro compresenza aumenti la morbilità e la mortalità dei pazienti. Anche l'ipertensione arteriosa e le aritmie cardiache sono frequenti nei pazienti con patologie respiratorie, soprattutto per i soggetti affetti da BPCO e da Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS). L'OSAS è caratterizzata da episodi parziali o completi di ostruzione delle vie aeree durante il sonno, associati a russamento notturno e sonnolenza diurna.
La tecnica NIV – CPAP, con pressione continua positiva durante tutto il ciclo respiratorio, ha mostrato di migliorare anche la funzionalità cardiaca, attraverso la riduzione della pressione arteriosa e del post-carico del ventricolo sinistro, determinando una regressione dell'ipertrofia del ventricolo sx nei pazienti con OSAS.
È quindi fondamentale il riconoscimento precoce delle patologie respiratorie e delle malattie cardiovascolari correlate, soprattutto nei pazienti “non responders” alle terapie farmacologiche convenzionali, che necessitano di trattamento ventilatorio.
Bibliografia:
Zotti M. La Ventilazione Meccanica non invasiva nella patologia cardiaca e polmonare. Atti della Accademia Lancisiana. Vol. LXI, N. 3 Luglio Settembre 2017
Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease, 2006
Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease, 2017
Lange P, Mogelvang R, Marott JL, Vestbo J, Jensen JS. Cardiovascular Morbidity in COPD: A Study of the General Population. COPD J 2011; 7: 5-10
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
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Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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