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Disparità di trattamento e direttiva Ue: anche gli Mmg fanno ricorso

Medicina Generale Redazione DottNet | 29/11/2017 14:52

L’avvocato Tortorella: «Differenze retributive con i colleghi specializzati dal 2006 in poi. In più hanno dovuto provvedere da soli alla copertura assicurativa e hanno subito indebitamente la tassazione Irpef ai compensi»

Tutti i medici che hanno frequentato, o stanno frequentando, i Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale, con iscrizione a partire dal 1993-94 ad oggi, possono aderire il 15 dicembre 2017 alla prima azione collettiva lanciata da Consulcesi per vedere riconosciuti i propri diritti, lesi da anni di trattamento discriminatorio e dalla mancata corretta attuazione delle direttive comunitarie da parte dello Stato italiano.

In Italia – spiega l’avvocato Marco Tortorella, legale specializzato nel contenzioso -  il Corso di formazione specifica in Medicina Generale è stato previsto con la legge 30/07/1990 n. 212, in attuazione della direttiva n. 86/457/CEE ed è un titolo necessario per svolgere l’attività di Medico Chirurgo di Medicina Generale. I partecipanti al corso percepiscono una borsa di studio pari a quella prevista per gli specializzandi con il D.lgs n. 257/91 (11.603 euro circa all’anno: D.M. 7 marzo 2006). Dal punto di vista fiscale e assicurativo, però, le differenze sono molte.

Coloro che frequentano i corsi di formazione in Medicina Generale ricevono delle borse di studio dalla Regione su cui pagano l’IRPEF e devono sostenere le spese per la copertura assicurativa; al contrario, la remunerazione riconosciuta per frequentare le scuole di specializzazione è esente dall’IRPEF (secondo quanto disposto dall’Agenzia delle Entrate  risoluzione 338/E del 30 ottobre 2002) e le strutture sanitarie provvedono al pagamento dell’assicurazione per i rischi professionali, per la responsabilità civile contro terzi e gli infortuni connessi all’attività assistenziale svolta dal medico in formazione. Ai medici iscritti al Corso in Medicina Generale - prosegue l’avvocato Tortorella - non è stato, inoltre, riconosciuto lo stesso trattamento che dal 2006 viene riservato agli altri specializzandi. Fermo restando che il Corso in Medicina Generale è equiparabile a quello di specializzazione medica (tempo pieno, orari, esclusività) c’è un’evidente disparità di trattamento.

Il risarcimento possibile per i migliaia di medici di Medicina Generale coinvolti può arrivare fino a 150mila euro per tutta la durata del corso. La somma richiesta a titolo forfettario comprende: la differenza retributiva tra la borsa di studio percepita e quella presa dai medici in formazione specialistica a partire dall’anno 2006/2007; la tassazione IRPEF non dovuta; i contributi e i costi sostenuti per l’assicurazione.

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