L’avvocato Tortorella: «Differenze retributive con i colleghi specializzati dal 2006 in poi. In più hanno dovuto provvedere da soli alla copertura assicurativa e hanno subito indebitamente la tassazione Irpef ai compensi»
Tutti i medici che hanno frequentato, o stanno frequentando, i Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale, con iscrizione a partire dal 1993-94 ad oggi, possono aderire il 15 dicembre 2017 alla prima azione collettiva lanciata da Consulcesi per vedere riconosciuti i propri diritti, lesi da anni di trattamento discriminatorio e dalla mancata corretta attuazione delle direttive comunitarie da parte dello Stato italiano.
In Italia – spiega l’avvocato Marco Tortorella, legale specializzato nel contenzioso - il Corso di formazione specifica in Medicina Generale è stato previsto con la legge 30/07/1990 n. 212, in attuazione della direttiva n. 86/457/CEE ed è un titolo necessario per svolgere l’attività di Medico Chirurgo di Medicina Generale. I partecipanti al corso percepiscono una borsa di studio pari a quella prevista per gli specializzandi con il D.lgs n. 257/91 (11.603 euro circa all’anno: D.M. 7 marzo 2006). Dal punto di vista fiscale e assicurativo, però, le differenze sono molte.
Il risarcimento possibile per i migliaia di medici di Medicina Generale coinvolti può arrivare fino a 150mila euro per tutta la durata del corso. La somma richiesta a titolo forfettario comprende: la differenza retributiva tra la borsa di studio percepita e quella presa dai medici in formazione specialistica a partire dall’anno 2006/2007; la tassazione IRPEF non dovuta; i contributi e i costi sostenuti per l’assicurazione.
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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