Sono 3,2 mln i malati cronici. La presa in carico è un'occasione importante
"Sono 3,2 milioni i cittadini lombardi con una o più malattie croniche, di cui 1 milione solo nella Città metropolitana di Milano. Tra gli obiettivi previsti dalla riforma sanitaria regionale vi è proprio una gestione più efficiente ed appropriata di questi pazienti, attraverso un nuovo modello di cura, unico in Italia: i medici di famiglia Fimmg, associati in cooperative, sono pronti alla sfida, ponendosi al servizio del cittadino per organizzargli e facilitargli il percorso assistenziale". Lo afferma in una nota la Federazione italiana dei medici di medicina generale, attiva in Lombardia con sei cooperative che riuniscono 1200 medici di famiglia, di cui solo 300 nel milanese.
A sostegno della riforma, in particolare, si sono espressi i rappresentanti delle tre maggiori cooperative di camici bianchi attive nell'area del milanese: Cooperative medici Milano centro (Cmmc), Gestione servizi territoriali (Gst) e Iniziativa medica lombarda (Iml). In totale le tre coop contano 850 medici, di cui 300 esercitano nell'area metropolitana di Milano. "Siamo convinti - afferma il vice segretario nazionale della Fimmg, Fiorenzo Corti - che la presa in carico della cronicità sia un'occasione importante per il medico di medicina generale che non intende rinunciare al suo ruolo di coordinamento e guida per la salute del cittadino. Per questo motivo ci auguriamo che sempre più colleghi decidano di candidarsi come gestori, organizzandosi in forme associative".
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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