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Lorenzin: sì alle tasse sul tabacco, troppe morti per il fumo

Oncologia Redazione DottNet | 27/04/2017 19:24

In Italia il fumo causa tra 70.000 e 83.000 decessi l'anno

Responsabile di circa il 30% di tutti i tumori e della morte di 6 milioni di persone l'anno nel mondo, il tabacco è il nemico numero uno da contrastare per guadagnare punti nella lotta contro il cancro. Ed una delle armi più efficaci è la tassazione. Ne è convinta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "Le tasse sul tabacco sono tasse contro la morte, così come praticato in tutti i Paesi civili del mondo", ha rilanciato oggi alla presentazione del Rapporto 'Lo stato dell'oncologia in Italia 2017' curato dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).

"Per far diminuire i consumi di sigarette - ha affermato Lorenzin - si usa qualsiasi arma.

La battaglia contro il tabacco è la prima battaglia di salute. Oggi ci sono 80mila morti l'anno per fumo ed il tumore al polmone è in crescita tra le donne proprio a causa delle sigarette. Dobbiamo fare in modo che le persone abbiano paura di fumare e le tasse sul tabacco sono uno dei metodi per dissuadere le persone dal fumare. Si salverebbero vite e si eviterebbero costi enormi". Posizione condivisa dal presidente Aiom Carmine Pinto, secondo cui "il clima è cambiato ed i tempi sono maturi perchè anche in Italia si arrivi ad un aumento della tasse sulle sigarette", oltre a prevedere la rimborsabilità delle terapie per la cessazione del fumo.

Ma in generale, afferma l'Aiom nel Rapporto, ciò che serve sono un programma ed una regia unica nazionale contro il cancro. Da qui l'appello alle istituzioni per potenziare la prevenzione, che eviterebbe circa il 40% dei casi di tumore: si spendono per programmi preventivi 5 miliardi di euro, pari a solo il 4,22% della spesa sanitaria totale. La richiesta degli oncologi è di garantire almeno il tetto programmato nei Livelli Essenziali di Assistenza pari al 5%, che porterebbe ad un risparmio potenziale di 7,6 miliardi. E la prevenzione è la "vera frontiere della medicina" anche per Lorenzin, che ha precisato come il tetto al 5% sia una "indicazione netta da parte del ministero".

Su tutto, restano però i numeri impietosi: in Italia ci sono 1000 nuove diagnosi di tumore al giorno (365.800 nuovi casi nel 2016) ma è aumentata la sopravvivenza, con oltre 3 milioni di pazienti vivi dopo la diagnosi di cancro. E resta una "intollerabile" differenza tra le Regioni nell'accesso alle cure: "Non possiamo permetterlo poiché si tratta di una discriminazione nell'accesso alla vita", ha detto Lorenzin, che ha proposto di lavorare ad un Libro bianco dell'oncologia in Italia, che indichi obiettivi e best practice e sia un utile strumento per le Regioni.

Il tabacco provoca 6 milioni di morti l'anno nel mondo, ovvero determina più decessi di alcol, aids, droghe e incidenti stradali messi insieme. E' l'ultimo monito contro il fumo arrivato dall'Organizzazione mondiale della Sanità e dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, nel rapporto 'The economics of tobacco and tobacco control' pubblicato lo scorso gennaio.

In Italia, il fumo determina, secondo le stime, tra 70.000 e 83.000 decessi l'anno e oltre il 25% di questi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età, ed i fumatori sono circa 10,3 milioni (di cui 6,2 mln uomini e 4,1 mln donne). In Europa, invece, il fumo uccide ogni anno circa 700.000 persone, equivalenti alla popolazione della città di Francoforte. Ed ancora: 19.000 europei non fumatori muoiono annualmente per effetto dell'esposizione al fumo passivo. Secondo gli ultimi dati Istat, nel nostro Paese l'allarme tabagismo riguarda soprattutto i giovani: tra gli uomini, infatti, fumano di più i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, con una percentuale del 26,4%; tra le donne, invece, fumano di più le giovani tra i 20 e i 24 anni, con una percentuale del 20,5%.

Ma il fumo è un fenomeno molto diffuso anche tra gli studenti delle scuole superiori: il 23,4% degli studenti intervistati, secondo una recente ricerca, fuma sigarette (erano il 20,7% nel 2010) e il 7,6% lo fa ogni giorno. Uno scenario dinanzi al quale l'Oms ha assunto una posizione chiara, richiamata dal ministro e dall'Aiom: attuare una convinta politica di controllo "anche attraverso le tasse sul tabacco e l'aumento del prezzo delle sigarette", ha affermato l'Oms nel recente Rapporto, può far risparmiare agli Stati "miliardi di dollari e salvare milioni di vite". Se non controllata, "l'industria del tabacco e l'impatto mortale dei suoi prodotti - avverte l'Oms - costano alle economie del mondo più di mille miliardi di dollari annualmente in spese sanitarie e perdita di produttività". Circa il 30% di tutti i tumori, avverte l'Aiom, è correlato al consumo di tabacco, che è anche il principale responsabile del cancro al polmone. Si calcola che i fumatori muoiano mediamente 8 anni prima.

Fonte: ansa

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