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Ombretta Di Munno a Dottnet: il segreto è l'interdisciplina

Sanità pubblica Redazione DottNet | 10/03/2017 14:38

La società scientifica G.u.i.d.a. ha avviato un percorso innovativo per il dolore muscolo-scheletrico con il coordinamento di tre specialità mediche

Promuovere la ricerca, le attività culturali e la formazione ma soprattutto fare chiarezza sugli aspetti scientifici e gestionali dei pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico e da Algodistrofia. Sono questi gli obiettivi della 'Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore muscolo-scheletrico e dell'Algodistrofia' (G.U.I.D.A) nata lo scorso Luglio..

G.

U.I.D.A rappresenta la prima Società Scientifica in Italia dedicata a queste problematiche e si caratterizza per il suo approccio interdisciplinare e trasversale tra gli specialisti ortopedici, reumatologi e fisiatri dedicati in prima linea alla gestione delle patologie osteoarticolari. Tutti questi aspetti peculiari, collocano di fatto.G.U.I.D.A come la Società di riferimento per la gestione del dolore muscolo scheletrico e dell'Algodistrofia. Dottnet ha intervistato Ombretta Di Munno, la presidente di G.U.I.D.A.

Innanzitutto perché ha pensato di costituire questa nuova società scientifica.

Abbiamo creato G.U.I.D.A (gli altri soci sono Prof.Giovanni Iolascon, Direttore Esecutivo, Dott. Gerolamo Bianchi, Prof. Carlo Cisari, Dott. Sergio Crimaldi, Prof.ssa Ombretta Di Munno, Dott. Oscar Emilio Epis, Prof. Pietro Fiore, Prof. Davide Gatti, Prof.ssa Giulia Letizia Mauro, Dott. Alberto Migliore, Prof. Biagio Moretti, Prof. Luca Padua, Dott.ssa Giuseppina Resmini, Prof. Umberto Tarantino, Dott. Carlo Trevisan n.d.r.).per affrontare il dolore muscolo-scheletrico in maniera più organica facendo sì che tre discipline, specialisti Ortopedici, Fisiatri e Reumatologi, possano dialogare fra loro.

In pochi mesi è stato un successo. Oggi sono oltre trecento i soci

C'è molto interesse per la gestione interdisciplinare della malattia. E noi come società scientifica siamo un ottimo esempio di come far dialogare gli specialisti fra loro. Per raggiungere l'obiettivo abbiamo avviato un programma di formazione per le tre specialità coinvolgendo anche i medici di medicina generale, i più coinvolti nella prima fase della malattia. Il dolore muscolo-scheletrico non è sempre un sintomo, ma nelle sue fasi acute e croniche diventa una malattia da diagnosticare e affrontare in modo appropriato attraverso percorsi diagnostici e in un'ottica multidisciplinare.

La legge 38 si propone come un valido aiuto nell'affrontare il dolore cronico.

Senza dubbio è un'ottima legge, ma finora ha fatto progressi solo in ambito oncologico. E le patologie, tra cui anche quelle che seguiamo noi, sono tante.

Quanti sono i pazienti interessati da questa patologia?

Il dolore cronico muscolo scheletrico interessa il 26% degli italiani, con una percentuale che sale al 74% se si considera la fascia tra i 60 e gli 80 anni. Più colpiti, oltre agli anziani, le donne e in generale le persone a reddito medio basso. In termini di spesa sanitaria, il costo arriva al 2,3% del Pil, cumulando costi diretti (circa 1.400 euro annui a paziente) e indiretti (4557 euro annui a paziente).

Al congresso di Napoli è stata sottolineata l'importanza di un'elaborazione di un algoritmo diagnostico per l'Algodistrofia.

La malattia va individuata agli esordi per evitare che si cronicizzi. E' considerata una patologia rara che colpisce ogni anno 26 persone su 100mila e se non curata può causare invalidità permanente della mano o del piede. Occorre delineare un iter diagnostico condiviso che aiuti ortopedici, reumatologi e fisiatri a effettuare una diagnosi più certa.

S.C.

leggi anche: Guida, applicazione della legge 38 contro il dolore cronico muscolare; Algodistrofia: una patologia sottovalutata

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